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giovedì 28 luglio 2011

Ecco cosa fanno i comunisti

Spesso sento critiche, anche molto forti, verso i comunisti.

In teoria si dovrebbe criticare qualcuno in base a quello che fa. Quindi – ho pensato – visti i numerosi attacchi, avranno sicuramente fatto qualcosa di grave.

Allora ho voluto capire meglio il perché di queste critiche e ho provato a controllare sul sito della Camera dei Deputati, le proposte di legge fatte dal Partito dei Comunisti Italiani.

Mie riflessioni sulla bocciatura della legge contro omofobia e transfobia

di Marco Mura

Come ho letto la notizia, la prima cosa che ho provato è stata rabbia. Tanta rabbia.
Forse sono uno che confida troppo nelle istituzioni. Che crede in un Parlamento laico, civile, aperto. Un Parlamento "umano", insomma.
E poi alla rabbia si è aggiunta la tristezza.
Mi chiedo come sia possibile che 293 persone, a cui vanno aggiunte altre 21 "indecise", credano che una norma contro omofobia e transfobia possa essere incostituzionale. Mi chiedo come possa violare l'articolo 3 della Costituzione. Secondo loro, questa legge avrebbe discriminato nelle discriminazioni. Perché — per esempio — se discriminato, un disabile non avrebbe avuto tutte le tutele che avrebbe avuto, in questo caso, un omosessuale. O ancora, perché una persona discriminata per via della sua obesità non avrebbe avuto tutte le tutele di un omosessuale. Come se una persona disabile e/o obesa non possa essere anche omosessuale.
Ero arrabbiato e triste perché vedevo la maggior parte della Camera dei Deputati stare dalla parte dei violenti anziché delle numerose vittime di attacchi omofobi.
Ma poi la rabbia e la tristezza si sono trasformate in fiducia e hanno aumentato la mia voglia di lotta. Infatti molti deputati che hanno affossato questa legge, forse, non si sono ancora resi conto di aver contribuito a svegliare molte coscienze, di aver invogliato più persone a battersi per i diritti Lgbtq.
E i miei dubbi sul Parlamento sono spariti, perché quando il popolo si ribella, quando il popolo decide che non si può andare avanti con certe cose, allora tutto può cambiare. Anzi, tutto è già iniziato a cambiare.
Voglio essere convinto che i deputati della prossima legislatura saranno più civili, laici, aperti. Saranno deputati "umani". Dalla parte del popolo.
Ma per arrivare a questo, ancora molte persone devono capire che durante le elezioni, quella matita che viene data loro, è un'arma formidabile con la quale si può decidere chi dovrà comandare. Con la quale si decide il futuro. E molti altri devono capire che con il "non vado a votare perché tanto sono tutti uguali", non si risolve nulla e continueranno a vincere i corrotti e i prepotenti.


mercoledì 27 luglio 2011

Senza se e senza ma

di Nicolò Monti

Il processo della Federazione sta andando avanti, non senza
difficoltà (politiche e finanziarie), ma le prospettive sono moderatamente ottimiste. I risultati delle amministrative ed il grande lavoro svolto per i referendum del 12 e 13 giugno hanno risvegliato un minino di entusiasmo nei compagni e nelle compagne, ed in vista dei congressi del Pdci e di Rifondazione questo potrebbe risultare benefico ai fini di un obbiettivo che ormai da 4 anni è nei pensieri e nelle intenzioni dei Comunisti Italiani, e cioè la riunificazione tra Pdci e Rifondazione per rifare il partito comunista.
Un unico partito comunista, unito e grande, per far tornare i comunisti in primo piano nella politica del paese. Il processo di ricongiungimento è impervio e pieno di ostacoli, ma la stragrande maggioranza degli iscritti lo vuole fortemente e questa voglia sarà determinante per far si che si faccia.
Perché bisogna fare la riunificazione? Per tanti motivi. Primo fra tutti, ne deriverebbe una maggiore credibilità.
La crisi politica dei comunisti è causata in gran parte da divisioni e scissioni (che si possono definire la vera malattia della sinistra). Un nuovo partito unito sarebbe la dimostrazione che la sinistra sta rinascendo sotto il segno della falce e martello e che i comunisti sono più vivi che mai.
La crisi del capitalismo italiano e mondiale ci dà un occasione che non possiamo perdere: riunire le forze è la prima cosa che i comunisti del mondo, e soprattutto i comunisti italiani, devono attuare per una vera alternativa al sistema vigente, malato e in fin di vita.
Un partito unico significherebbe anche un rafforzamento forte della Federazione della Sinistra che supererebbe i suoi limiti per diventare una vera forza politica di sinistra aperta ai movimenti, alle associazioni e soprattutto agli altri partiti di sinistra che da soli non riescono a dare quella spinta o quell'impulso che serve per cambiare le cose.
Oggi il Prc e Pdci hanno strutture doppie: segreteria, direzione, federazioni, comitato centrale etc. Per due partiti che hanno lo stesso ideale è quantomeno assurdo. Avere un'unica direzione faciliterebbe le decisioni, cosi come avere federazioni uniche e un'unica segreteria. Le sezioni lavorerebbero meglio sotto uno stesso tetto, sotto uno stesso simbolo, più di quanto stiano facendo ora in tante realtà del paese.
Noi giovani non abbiamo avuto la possibilità di vivere il Pci, per questo spingiamo fortemente per avere un unico partito. Per di più i giovani di sinistra senza tessera o addirittura coloro che non si sentono rappresentati vedrebbero con giudizio positivo la rinascita di una vera sinistra alternativa al Pd e a Sel e si avvicinerebbero al partito.
Il sogno di un partito comunista riunito lo coltiviamo da anni e oggi abbiamo la possibilità di renderlo realtà. Mancare questa occasione è da incoscienti.

Pieno appoggio alla protesta dei pastori

La pastorizia e l’agricoltura sono il settore più importante per la nostra economia. Non è più tollerabile che il latte venga ancora pagato a 0.60 euro, prezzo che è rimasto fermo a circa 20 anni fa quando veniva pagato 1200 lire. Se le campagne vengono abbandonate non si perdono solo posti di lavoro, ma si ha anche un degrado del territorio che porta, in casi estremi, alla perdita di fertilità del suolo e all’aumento del rischio per gli incendi. Tutto questo viene attenuato grazie alle attività agricole e non, che il pastore attua per la produzione del cibo da dare al bestiame, come ad esempio, il pascolo brado degli animali o le attività agricole per la produzione di fieno, foraggio, cereali e legumi.

Fgci Sassari
Federazione della Sinistra

domenica 24 luglio 2011

PdCI, verso il 6° Congresso Nazionale

Il Partito dei Comunisti Italiani convoca il 6° congresso nazionale dal 28 al 30 ottobre 2011 a Rimini.
Pubblichiamo i documenti congressuali perché il maggior numero di compagne e compagni possa leggerli, stamparli, farli conoscere. Ai primi di settembre, subito dopo la pausa estiva, apriremo la tribuna congressuale perché chiunque lo voglia possa intervenire. Sarà una tribuna aperta agli iscritti, ai simpatizzanti, a tutti coloro che desiderano interloquire con noi. Allo scopo abbiamo creato un’apposita email dovete potrete spedirci gli interventi. Vi preghiamo di non superare le 5000 battute.

pdcinews@gmail.com

Clicca qui per leggere il documento politico approvato all'unanimità dalla Direzione Nazionale.

sabato 23 luglio 2011

Calich, ecosistema a rischio. Il convegno di Alghero | Video

Tutti gli interventi nel convegno organizzato dal Centrosinistra algherese presso il chiostro di San Francesco. Politici, tecnici, professori e molti cittadini hanno analizzato la drammatica situazione venutasi a creare nello stagno del Calich e sul litorale di Maria Pia, in seguito all'entrata in funzione del nuovo impianto di depurazione della città di Alghero. Numerosi gli spunti per arginare il problema.



video a cura di Alguer.it

Precedenti convegni organizzati dal Centrosinistra di Alghero:
• Convegno sul Piano Urbanistico Comunale. L'intervento di Elias Vacca (PdCI-FdS)
• Convegno sul Piano Urbanistico Comunale. Lo speciale di Alguer.it

venerdì 22 luglio 2011

Oliviero Diliberto (Pdci-Fds) ad Affaritaliani.it: "Facciamo una federazione coi partiti a sinistra del Pd"



Giovedí 21.07.2011 14:00

"La mia ambizione è quella di fare una federazione più grande con tutti quelli che stanno a sinistra del Pd ad iniziare da Vendola". Oliviero Diliberto, segretario nazionale Pdci-Federazione della Sinistra, con un'intervista ad Affaritaliani.it, lancia un appello al leader di Sel. Poi stronca il governo di unità nazionale che "sarebbe una sciagura" e chiede di andare subito al voto. Infine, l'ex ministro della Giustizia, boccia l'alleanza col Terzo Polo: "Se si allea col Centrosinistra rischiamo di perdere molti voti a sinistra e di non guadagnarne quasi nessuno da destra".

Dopo l'approvazione della Finanziaria che cosa bisognerebbe fare? Andare al voto o fare un governo di unità nazionale?
"Un governissimo sarebbe una sciagura perché vanificherebbe la voglia di cambiamento manifestata dal popolo italiano con le Amministrative e coi referendum: sarebbe un papocchio tra un pezzo del Centrosinistra e un pezzo del Centrodestra e non risolverebbe i problemi. Per cui è meglio votare subito".

Con quale coalizione deve presentarsi il Centrosinistra alle urne?
"Faccio un discorso meramente utilitaristico. Se il Centrosinistra vuole vincere le elezioni, la cosa migliore è che il Terzo Polo faccia il Terzo polo".

Ovvero?
"E' l'unico modo di contendere voti di destra a Berlusconi e alla Lega. Se il Terzo Polo si allea col Centrosinistra rischiamo di perdere molti voti a sinistra e di non guadagnarne quasi nessuno da destra. L'esito delle Amministrative lo dimostra visto che il Centrosinistra da solo ha vinto praticamente ovunque".

Un Centrosinistra a guida Bersani?
"Sono molto poco appassionato al tema dei nomi. Non vorrei partecipare a questo gioco perché non credo di aiutare l'eventuale mio candidato dicendo che lo è: lo danneggerei nella corsa alla leadership. Penso che debba essere scelto colui che ci unisce".

E' una scelta da fare attraverso le segreterie dei partiti o con le primarie?
"Premetto che le primarie non mi piacciono perché non sono adeguate all'Italia. Tuttavia questo strumento è entrato nel dna del popolo di Centrosinistra a cui piacciono molto. Per cui la strada da percorrere è fatta di tre tappe: individuare qual è la coalizione, immaginare un programma condiviso e alla fine ci possono stare le primarie. Ultimamente poi hanno vinto candidati di sinistra".

Vendola si vuole candidare. Lo appoggerebbe?
"Ripeto, è bene non parlare di nomi oggi: colui che sarà in grado di unirci è il mio candidato. In ogni caso sosterremmo chiunque il Centrosinistra candiderà. Il mio avversario si chiama Berlusconi. Basta con le liti interne e credo che, da tre anni a questa parte, mi si possa dare atto di non aver partecipato ad alcuna discussione che possa dividere".

E' ancora attuale la sua proposta di unificare le formazione a sinistra del Pd?
"Abbiamo fatto la federazione della sinistra con Rifondazione, un passo importante che ha ricongiunto i due pezzi di ispirazione comunista che ci sono in Italia. La mia ambizione è quella di fare una federazione della sinistra più grande con tutti quelli che stanno a sinistra del Pd ad iniziare da Vendola".

Le prime risposte di Sel però non sono state positive...
"Parlo di una federazione della sinistra da dieci anni: Rifondazione aveva sempre respinto questa ipotesi, ma tre anni fa ha accettato. Le cose in politica cambiano: l'importante è mantenere la rotta".

Daniele Riosa



da Affaritaliani.it

mercoledì 13 luglio 2011

Comitato di Quartiere Sant’Agostino “Situazione Trasporti Urbani Alghero”

Da sempre questo Comitato si è interessato dei servizi pubblici di Alghero, segnalandone all’Amministrazione Comunale eventuali disfunzioni, sia che queste fossero inerenti alla vivibilità nel Quartiere, sia nella nostra Città nel suo complesso.



Una tematica di cui frequentemente ci siamo occupati, precisandone le numerose criticità, riguarda il sistema di trasporto pubblico urbano, oramai inadeguato e non più compatibile con le reali esigenze dell’utenza. Non si contano i disguidi per gli estenuanti ritardi, l’insufficienza delle Linee, gli Autobus obsoleti e, di conseguenza, le numerose vibranti proteste dei passeggeri.


Più volte abbiamo formulato proposte di soluzione finalizzate ad un’ottimizzazione del servizio, sollecitando modifiche che potessero facilitare, velocizzare e rendere più sicuri gli spostamenti dei cittadini per il disbrigo delle proprie mansioni quotidiane, siano essi lavoratori, studenti, giovani e anziani, residenti o turisti.


Di seguito, elenchiamo le nostre istanze che a tutt’oggi sono rimaste disattese:


1) Intensificare la frequenza delle Corse e predisporre, per alcune Linee la “Circolare destra” e la “Circolare sinistra”;

2) Incrementare il numero delle Linee urbane;

3) Rinnovare il Parco Macchine. Molti mezzi attualmente in servizio sono datati e spesso costretti ad interrompere i tragitti a causa delle avarie, con relativi rischi e disagi per i passeggeri;

4) Evidenziare sui cartelli delle Fermate gli orari di passaggio dei relativi autobus;

5) Creare alcune fermate, a tutt’oggi inesistenti per la linea AF, nel percorso lungo Via Castelsardo, Viale Europa, e via Liguria;

6) Dotare le fermate di panchine e pensiline; dove già presenti, queste ultime, sono fatiscenti e corrose dal tempo, pericolose e del tutto inadatte a proteggere l’utenza dalle intemperie;

7) Potenziare la rete di vendita di biglietti e abbonamenti. Pochissime sono in Città le rivendite provviste dei biglietti del servizio urbano, e gli utenti sono fortemente penalizzati, in quanto costretti ad acquistarli a bordo degli Autobus con un sovrapprezzo del 50%;

8) Chiediamo, inoltre, la realizzazione di una sala d’aspetto presso la fermata degli Autobus extra-urbani, in Via Catalogna.


La mancata soluzione dei problemi determina, pertanto, la forte propensione all’uso del mezzo privato che rimane, per necessità, quello preferito dai più negli spostamenti per lavoro, studio od altro. Questi dati si traducono, inevitabilmente, in smog, rumore, ingorghi e ritardi, con le ben note conseguenze sul traffico che da troppo tempo attanaglia la nostra Città. Siamo sicuri che da un servizio di trasporto pubblico affidabile, potrebbe scaturire una Città veramente eco- sostenibile, che tanto sta a cuore anche agli Amministratori Algheresi. Riteniamo che la nostra Amministrazione Comunale potrebbe, unitamente all’A.R.S.T., prevedere una riqualificazione radicale del trasporto pubblico cittadino.


Promuovere un uso più razionale del mezzo privato, offrirebbe utili effetti alla viabilità di Alghero ed alla cronica carenza di parcheggi, con positivi risultati sulla qualità della vita dei residenti, oltre che sul bilancio della stessa Azienda che ovvierebbe alle eventuali perdite dovute al sotto utilizzo del Servizio, davvero insoddisfacente, attualmente offerto.


Al fine di poter illustrare l’inadeguata situazione, ci proponiamo disponibili ad un incontro con le Autorità in indirizzo. In attesa di un riscontro, porgiamo distinti saluti.


Comitato di Quartiere Sant’Agostino*


*Inviato all'assessore Maurizio Pirisi, Comune di Alghero, Direzione A.R.S.T.

mercoledì 6 luglio 2011

Intervista a Oliviero Diliberto (Federazione della Sinistra - PdCI)



Intervista al segretario del PdCI - FDS by Labaro Tv, si parla di alleanze, programma e partito comunista. A cura della sezione del PdCI di Labaro, domande a cura di Nicolò Monti.

Sassari, approvato il registro delle Unioni Civili

Da oggi Sassari è un pò più europea. Approvato il registro delle Unioni Civili

Se potessi avere mille euro al mese

di Italo Arcuri

“Se potessi avere mille lire al mese, senza esagerare, sarei certo di trovare la felicità!”… Era il 1939 e Gilberto Mazzi canticchiava così la speranza di un italiano medio di quegli anni. Chissà come Mazzi canterebbe oggi quel ritornello, alla luce dei risultati del primo anno di lavoro del progetto "Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali" di Censis e Unipol. Studio che proietta un’immagine sociale futura del nostro Paese da far tremare le vene ed i polsi.


Secondo questo studio, infatti, il 42% dei lavoratori dipendenti tra i 25 e i 34 anni di oggi intorno al 2050 andrà in pensione con meno di mille euro al mese. I dipendenti in questa fascia di età che attualmente guadagnano una cifra inferiore a mille euro sono il 31,9%. Ciò significa che in molti si troveranno ad avere dalla pensione pubblica un reddito addirittura più basso di quello che avevano all’inizio della propria carriera lavorativa. E la previsione riguarda i più 'fortunati', cioè i 4 milioni di giovani oggi ben inseriti nel mercato del lavoro, con contratti standard: poi ci sono un milione di giovani autonomi o con contratti atipici e 2 milioni di giovani che non studiano né lavorano”.

Si torna, dunque, a parlare di pensioni. Se le riforme delle pensioni degli anni '90 hanno garantito la sostenibilità finanziaria a medio termine del sistema, oggi preoccupa il costo sociale della riduzione delle tutele per le generazioni future. A fronte di un tasso di sostituzione del 72,7% calcolato per il 2010, nel 2040 i lavoratori dipendenti beneficeranno di una pensione pari a poco più del 60% dell'ultima retribuzione (andando in pensione a 67 anni con 37 anni di contributi), mentre gli autonomi vedranno ridursi il tasso fino a meno del 40% (a 68 anni con 38 anni di contributi).

A pesare è soprattutto l'incertezza del futuro. Se l'eventualità di essere colpiti da una malattia rappresenta la paura per il futuro più diffusa (preoccupa il 38,4%), la non autosufficienza è il principale timore delle persone con più di 65 anni (53,1%), mentre i giovani temono di più la perdita del lavoro (46,7%). Il valore dell'assegno pensionistico futuro preoccupa meno (solo il 12%) ma non c'è un'idea chiara di quanto ammonterà la propria pensione: quasi il 70% non sa a quanto corrisponderà rispetto all'ultimo stipendio percepito. In soldoni, per sostenersi il 35,6% delle famiglie potrà contare esclusivamente sulla pensione pubblica, mentre solo il 27,5% include nella propria strategia previdenziale anche forme di integrazione, quali fondi pensione, polizze private, rendite da investimenti.

Il quadro di insieme per l’Italia che verrà è più che pessimo. Il problema, come al solito, è la totale sordità di questo governo che, con il ministro del Lavoro Sacconi, invece di capire come rimboccarsi le maniche, lancia addirittura anatemi contro chi fa queste analisi. “Le proiezioni di questo tipo sono molto opinabili – ha detto Sacconi - perché scontano ipotesi di percorsi lavorativi che nessuno può disegnare in un tempo di così straordinari cambiamenti. Sono dati che non capisco – ha aggiunto - neanche la zingara saprebbe disegnare percorsi simili…”.

La palla di vetro, è vero, non ce l’ha nessuna ma se un ministro del Lavoro, al cospetto di un così fosco e inquietante sviluppo sociale, fa simili commenti, persino la zingara a cui Sacconi allude fra decenni potrà dire: “Ve l’avevo detto…”.

martedì 21 giugno 2011

Elias Vacca: «Chiediamoci cosa ciascuno di noi può fare per Alghero»

Riportiamo in seguito, un commento di Elias Vacca (Federazione della Sinistra PdCI) scritto sul Forum di Alguer.it

Da qualche parte bisognerà pur cominciare. Per quanto mi riguarda comincio da qui: dal forum di Alguer.it che ci ospita in tanti di destra, sinistra, centro e...altrove.

Ho riletto tutte le pagine di questo thread ed ho ritrovato in molti interventi materiale che a me pare interessante. Mi pare di poter riassumere che:

- molti di noi propendono per le liste civiche, ritenendo di riservare il voto ai partiti ai livelli territoriali superiori a quello comunale e ritenendo io in particolare che il voto si indirizza per aree di appartenenza (salvo eccezioni delle quali potremo parlare) mano mano che ci si avvicina all'ambito nazionale.
Per usare un esempio: potrei votare un sindaco politicamente lontano dal mio sentire se egli mi offre maggiori garanzie di buon governo della città rispetto a quello teoricamente più affine alla mia collocazione nel panorama nazionale.
Più difficilmente, o nel mio caso mai, potrei votare alle elezioni politiche per una lista che non fosse di sinistra.


- la città non va molto bene, secondo alcuni va proprio molto male, e comunque negli ultimi quattro anni la parabola è stata discendente. Oserei dire che della amministrazione Tedde i primi 5 anni sono stati meglio dei secondi quattro. Anche a parere degli elettori di Tedde.

- nessuna delle due (presupposte) coalizioni ha bacchette magiche o uomini della provvidenza per affrontare i problemi che abbiamo e soprattutto che avremo, quindi non c'è nè Merlino nè Artù a salvarci, e l'unica tavola rotonda che esiste ad Alghero è la solita: quella dove mangiano in pochi.

- nei prossimi anni dovremo fare i conti con la possibile chiusura e comunque il ridimensionamento dell'aeroporto, la fuga di Ryanair, l'aumento delle imposte e dei canoni locali causato da alcune scelte del governo centrale, l'acqua gialloverde e l'erosione delle coste, la pianificazione urbanistica, "qualche problema" di bilancio e forse gli effetti dei derivati a suo tempo sottoscritti
La crisi economica è strutturale ed epocale ed è un effetto "naturale" della globalizzazione. Nel mondo ci sono milioni di lavoratori che offrono le proprie braccia ed il proprio intelletto a costi inferiori rispetto ai nostri. Il capitalismo funziona così: se posso pagare la forza lavoro meno in un qualsivoglia Stato lo faccio, vado a produrre lì. Qui da noi l'effetto sarà duraturo e terribile, anche nel settore turistico.
I traghetti sono rincarati del 100-150% e la gente va a trascorrere le ferie altrove, per non parlare dei costi dei trasporti merci da e per il continente.
I servizi sociali saranno intasati dalle conseguenze di tutto ciò.

- I partiti, nessuno escluso e quindi il mio compreso, non hanno risposte a queste domande. Nessun partito può affermare: "io sono come risolvere queste cose". Sarebbe già tanto se ce ne fosse uno che sa come affrontarle, ma non c'è.
In consiglio comunale maggioranza ed opposizione vanno in ordine sparso e/o per gruppi d'interesse. Basta vedere il dibattito sul PUC per capirlo.

A questo punto occorre che la nostra gente, tutta possibilmente, da destra a sinistra passando per tutti i centri possibili si dia una missione, sapendo che siamo un po' nella merda ma uscirne si può, a patto di non raccontare frottole ai concittadini, di fare meno salotto e più carrè, di non buttare a mare quanto la giunta in carica ha fatto di positivo (es. spianare il piazzale della pace, qualche opera pubblica, portare il PUC in consiglio) e di riconoscerne nel contempo gli errori (es. politiche di bilancio, scarsa attenzione ai quartieri, arroganza dei numeri, clientelismo).

Si strutturino ad opera dei più volenterosi programmi precisi e si dichiari una visione della città: turistica (allora bisogna accettare il casino che ne deriva), non turistica (allora occorre dire di che cosa vivremo), catalana (allora ci si dia ancor più da fare per stringere i rapporti), sarda (allora i esca dal recinto geografico-culturale che ci siamo auto-imposti), solidale (allora meno catapulte e più servizi sociali).
Qualcuno metta per favore la faccia, perchè di "società civile" autodefinitasi tale che poi però ha da fare quando c'è da mettere la faccia e le braccia non ce ne facciamo nulla.

Ogni tanto sono involontario partecipe di una simpatica discussione che non mi appasiona ma mi coinvolge: la contrapposizione tra politica e società civile.
Nel 99% dei casi l'interlocutore mi si rivolge come ci si rivolge "alla politica", evidentemente assumendo egli di essere la "società civile".
Questo schema fa ridere !!! Nelle città come Alghero i politici sono pochissimi: Mario Bruno e Carlo Sechi pro-tempore, il sindaco Tedde da una decina d'anni, poi direi Usai, Curedda, Scala, Di Nolfo da alcuni anni in qua...nel senso che si tratta di persone attualmente dedite alla politica in via principale (sebbene non esclusiva) e peraltro temporaneamente.
Tutti gli altri, me compreso, fanno altro...non solo perchè vivono d'altro (normalmente lavorano), e quelli sopra torneranno come detto, magari tra qualche tempo a fare principalmente altro.
Questo modo di definire "politico" un altro serve solo a scaricarsi della propria parte di responsabilità, cosicchè a volte, o spesso, si producono gruppi dirigenti inetti sull'inerzia di tutti gli altri, che poi naturalmente si lamentano.

Chiediamoci cosa ciascuno di noi può fare per Alghero, quindi per noi come collettività, anzichè cosa "la politica" può fare per ciascuno di noi come individuo.
Sarebbe la fine del clientelismo e l'inizio di una solidarietà che travalica le magliette.

Io stesso sono un militante comunista, con la passione per la politica. Vivo del mio lavoro e chi mi conosce sa quanto lavoro e con quanta dedizione. Sono stato "nella politica" delle grandi istituzioni per due anni, magari riesco a ripetermi per altri 5-10 (non oltre se no divento come Veltroni o come Gasparri :) ) tuttora sono nella segreteria nazionale di un partito extraparlamentare. Ma ad Alghero non viene mica Diliberto a darmi la linea !!!
Ad Alghero viene prima Alghero, poi il marxismo ed infine il PDCI e la Federazione della Sinistra.

Allora: io non mi prefiggo di fare il sindaco, nè il consigliere comunale (l'ho fatto in un passato non recentissimo quando ero giovane e con più tempo a disposizione), ma non sono indifferente, anzi, come diceva il buon Gramsci, "odio gli indifferenti".
Per cui propongo: si mobilitino le energie della città di qui a settembre. Ad ottobre primarie. Il primo novembre se c'è un sindaco in pectore o più d'uno facciano sei bei mesi di giro della città ed ascoltino, ascoltino, ascoltino per meglio registrare i loro propositi programmatici ed adeguarli alle esigenze dei loro potenziali elettori.

Poi andremo al confronto ed al voto finale consapevoli che se vince Tizio avremo più sviluppo edilizio, se vince Caio meno edilizia e più opere pubbliche, se vince Sempronio putacaso l'annessione alla Catalogna (da Bossi in poi vale tutto.. :) e molti concerti estivi e così via...)

Se non si FA, oltre che DIRE, si dimostra che della lezione dei referendum e dei risultati di Milano, Cagliari e Napoli non s'è capito molto e resteremo tutti inchiodati qui "en attendant Godot", a scommettere su chi sarà il "delfino" di Marco Tedde (fatte le debite proporzioni la sardina :) :) ) o se Mario Bruno ce la dà o non ce la dà...la disponibilità, o se qualche teatrante di questo misero teatrino che ultimamente è diventato il consiglio comunale vuo fare il primo attore...

Una tristezza infinita...a cui per fortuna c'è rimedio.

giovedì 16 giugno 2011

Udc fuori, rottura in diretta. Terremoto: Salaris si dimette

L'annuncio ufficiale del capogruppo Franceco Sasso in occasione del consiglio comunale di mercoledì e la replica del sindaco di Alghero Marco Tedde. Intanto l'assessore Salaris (Udc) si è dimessa.


da Alguer.it

mercoledì 15 giugno 2011

Ufficiale: Udc fuori dalla Maggioranza

Francesco Sasso informa l´aula di non riconoscersi più nella coalizione di governo cittadino. Si aprono nuovi scenari. Non è escluso che il sindaco possa rassegnare le dimissioni. La seduta consiliare prosegue

Leggi l'articolo su Alguer.it

DILIBERTO: Brunetta pessimo ministro, se ne vada

L’Italia peggiore – come Brunetta chiama i precari che l’hanno contestato – è quella di tante donne e uomini che da anni hanno contratti precari con la Pubblica Amministrazione e da anni non riescono a disporre con serenità delle proprie vite. E’ una condizione lavorativa pessima e quei lavoratori si aspettano che Brunetta svolga il suo lavoro di ministro aiutandoli a non essere più precari. Se non lo fa, è giusto che lo contestino. E se la loro contestazione lo fa inorridire, cambi mestiere, se ne vada. Nessuno, ma proprio nessuno, si accorgerà della sua mancanza. Come nessuno, fino ad oggi, si è accorto della sua presenza.

lunedì 13 giugno 2011

«Berlusconi legittimamente impedito a governare»

Lo sostiene l´ex deputato algherese Elias Vacca dopo la grande partecipazione popolare ai referendum in Italia.

ALGHERO - «Ora Berlusconi è legittimamente impedito a governare». Così l'ex deputato algherese Fds-Pdci Elias Vacca. «La maggioranza degli Italiani sconfessa il suo governo su tutta la linea: nucleare, acqua e giustizia. Tra i tanti miracoli promessi a Berlusconi - precisa ancora Vacca - è riuscito l’unico non annunciato: far raggiungere il quorum ad un referendum indetto per abrogare tre dei provvedimenti “qualificanti” il suo governo». «Non c’è che dire. Ormai è peggio di Gatto Silvestro. La sinistra tragga ispirazione dalle più recenti vittorie tutte maturate grazie alla mobilitazione spontanea dei cittadini fortunatamente non intralciata da dirigenti imbelli», conclude Elias Vacca.

(tratto da Alguer.it)

Grazie di Quorum!


La Federazione della Sinistra ringrazia i comitati promotori che hanno reso possibile questa straordinaria campagna di partecipazione

Governo - Pignatiello: "Bene Bersani, subito al voto. Rutelli vecchio alchimista"

"Bene Bersani: subito al voto. Il raggiungimento del quorum ai referendum conferma che gli italiani non ne possono più di questo governo.
Non ci sono possibilità di governi tecnici o istituzionali. In questo senso la proposta di Rutelli va rispedita al mittente, perchè confonde la buona politica con l'inutile alchimia di Palazzo". Così Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del PdCI-Federazione della sinistra.

PALERMI: "Dobbiamo assediare Palazzo Chigi?"

"Berlusconi non capisce ciò che sta accadendo. Lo dimostrano le stupidaggini e volgarità scambiate con Netanyahu. Il popolo italiano non lo vuole più. Ha voglia di aria pulita e non delle solite facce dei furbetti del quartierino. Se ne vada e subito. Cosa bisogna fare per farglielo capire? Assediare Palazzo Chigi?".

DILIBERTO: Paese vuole cambiamento, governo si dimetta

"Il quorum è fatto, ora via il governo". Così Oliviero Diliberto, segretario nazionale del PdCI-Federazione della sinistra, che continua: "Il raggiungimento del quorum ai referendum, dopo il risultato delle recenti amministrative, testimonia la richiesta di cambiamento che c'è nel Paese. Solo un governo cieco, sordo e al limite della decenza politica e istituzionale, che ha fatto di tutto per affossare i referendum, può pensare di rimanere a governare".

Manuela Palermi sul raggiungimento del quorum ai referendum

sabato 11 giugno 2011

GAY: FERRERO, NO A CLASSE POLITICA TRASGRESSIVA DI NOTTE E CLERICALE DI GIORNO

Roma, 11 giu. (Adnkronos) - «Siamo qui perchè la forza di una civiltà e di una democrazia si misura sui diritti che hanno tutti, non solo qualcuno. Se no si chiamano privilegi». Lo dice all'ADNKRONOS Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione-Federazione della sinistra, in testa insieme a Nichi Vendola, Paola Concia e Franco Grillini al Roma Europride 2011, che sta sfilando per le vie della capitale. «E siamo qui anche contro una classe politica -rimarca Ferrero- trasgressiva di notte, ma clericale di giorno»

mercoledì 8 giugno 2011

Il nostro blog anche nella versione per i cellulari

Da oggi il blog della Fgci di Alghero è disponibile anche nella versione per i cellulari.

Nasce RibAlta - Alternativa Ribelle. Tutti i video

I video degli interventi all'assemblea fondativa di RibAlta - Alternativa Ribelle. Finalmente Fgci e Gc si uniscono!

Intro e Inizio Lavori



Intervento Flavio Arzarello (FGCI)



Intervento Simone Oggionni (GC)



Intervento Anna Belligero (GC)



video a cura dei compagni di LabaroTv

Appello di Oliviero Diliberto sui Referendum

Appello al voto per i Referendum del 12-13 giugno 2011

sabato 4 giugno 2011

I gay e la Bibbia | di Frei Betto

E’ impressionante assistere a tutte le pressioni che vengono fatte sul Senato per evitare la legge contro l’omofobia. Soffrono di amnesia quelli che insistono a segregare, discriminare, colpevolizzare e condannare le coppie omosessuali.


Ai tempi di Gesù venivano segregati i pagani, gli infermi, quelli che esercitavano certi tipi di attività professionali, per esempio i macellai e gli usurai. Più tardi furono perseguitati gli indigeni, i neri, gli eretici e gli ebrei. Oggi tocca agli omosessuali, ai musulmani, agli emigranti poveri (comprese le “persone diverse”…).
I rapporti tra persone dello stesso sesso continuano ad essere illegali in più di 80 nazioni. In alcuni paesi islamici vengono puniti con pene fisiche e persino con la morte (Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi Uniti, Yemen, Nigeria, ecc.).
Nel 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 27 paesi dell’Unione Europea nel 2008 hanno firmato un documento chiedendo all’Onu la “depenalizzazione universale dell’omosessualità”.
La Chiesa Cattolica ha fatto un piccolo passo avanti quando nel suo Catechismo ha posto l’esigenza di evitare qualsiasi discriminazione verso gli omosessuali. Anche se poi le autorità ecclesiastiche hanno taciuto quando si è trattato di pronunciarsi contro l’omofobia. E hanno invece espresso il loro totale dissenso sul diritto all’unione civile delle coppie omosessuali.
Nessuno sceglie di essere omo o eterosessuale. La persona nasce così. E, alla luce del Vangelo, la Chiesa non ha il diritto di trattare nessuno come omo o etero, ma solo come figlio di Dio, chiamato alla comunione con Lui e con il prossimo, destinatario della grazia divina.
In Brasile le percentuali di aggressioni e assassinii di omosessuali C’è anche la violenza simbolica, per alcuni versi anche più grave, perché determina il comportamento sociale e incoraggia la cultura della colpevolizzazione.
La Chiesa Cattolica non condanna più gli omosessuali, ma impedisce loro di manifestare amore verso persone dello stesso sesso. Ma non è da Dio che viene tutto l’amore? La 1a lettera di San Giovanni (4,7) non dice forse che “chi ama conosce Dio”? (notate che Giovanni non dice che chi conosce Dio ama…).
Perché fingere che l’amore pretenda l’unione e volere che quell’unione sia all’interno della legge? Nel matrimonio i veri ministri sono gli sposi. E non il sacerdote, come molti pensano. Può la teologia negare l’essenzialità sacramentale dell’unione di due persone che si amano, anche se sono dello stesso sesso?
Ci diranno alcuni di ascoltare la Bibbia! Certo, nel contesto patriarcale in cui fu scritta sarebbe stato strano che approvasse l’omosessualità. Ma molti passaggi la sottintendono, per esempio l’amore tra David e Jonatan (1 Samuel 18), il centurione romano attratto dalla cura del suo servo (Luca 7) e degli “eunuchi di nascita” (Matteo 19). Se prendessimo la Bibbia alla lettera dovremmo passare per la spada tutti quelli che professano religioni diverse dalla nostra e odiare il padre e la madre per seguire incondizionatamente Gesù.
Occorre passare dall’ermeneutica singola all’ermeneutica plurale. E’ passato poco tempo da quando la Chiesa Cattolica accusava gli ebrei di essere gli assassini di Gesù, condannava al limbo i bambini morti senza battesimo, considerava legittima la schiavitù e biasimava gli interessi degli usurai sui crediti. Perché dunque escludere le coppie omosessuali dai diritti civili e religiosi?
Peccato è accettare i meccanismi dell’esclusione e selezionare gli esseri umani sulla base di fattori biologici, razziali, etnici o sessuali. Tutti sono figli amati da Dio. Tutti hanno la vocazione ad amare ed essere amati. La legge è stata fatta per la persona, dice Gesù, e non la persona per la legge.

venerdì 3 giugno 2011

Diritti al Cuore, manifestazione contro l'omofobia

Presentazione del romanzo "Golpe" di Vindice Lecis

Con l'autore VINDICE LECIS interverrà l'avvocato ELIAS VACCA

ALGHERO
SALA CONFERENZE LICEO CLASSICO, VIA CARLO ALBERTO
sabato 4 giugno ore 19.00

L'iniziativa è promossa dal circolo algherese della FEDERAZIONE GIOVANILE COMUNISTA e con la collaborazione della Libreria LABIRINTO

IL LIBRO:
Italia, 1970. Dopo il sinistro “tintinnare delle sciabole” di sei anni prima, il Paese è ancora una volta minacciato da un colpo di Stato. La notte dell’Immacolata, tra il 7 e l’8 dicembre, scatta la sedizione armata guidata da Junio Valerio Borghese. Nella notte si muovono autocolonne cariche di armati, c’è un’irruzione al ministero dell’Interno, si prepara l’occupazione della Rai e il rapimento del presidente della Repubblica. Ma, all’ultimo momento, la sollevazione di militari e neofascisti viene bloccata da una misteriosa telefonata. Sono stati gli americani a fermarli? E’ uno dei tanti misteri. I golpisti si ritirano in caserme e abitazioni. La notizia sarà diffusa solo tre mesi dopo.



Ma qualcuno sapeva. Antonio Sanna, funzionario dell’Ufficio quadri del Pci che si occupa per il partito di “affari riservati”, da settimane gira per l’Italia allertando le strutture comuniste e invitarle alla vigilanza. Qualcuno, infatti, ha avvisato i vertici del più grande e potente partito comunista dell’Occidente che qualcosa di grave sta per accadere. Sanna è un militante disciplinato, d’altri tempi. Corre dei rischi, intralciato da quella parte dei servizi segreti che stanno aiutando e coprendo i golpisti.

Il tempo che passa stringe come un cappio la gola della Repubblica. Sanna incontra i quadri periferici del Pci, dall’Emilia alla Sardegna, in una situazione incandescente, con l’autunno caldo ancora presente nelle coscienze e con i rischi evidenti di una svolta autoritaria. Il pericolo è che in Italia succeda come in Grecia, dove i Colonnelli hanno preso il potere. E’un viaggio, quello di Sanna, fitto di ostacoli e insidie, ricco di colpi di scena e segreti inconfessabili. Riesce a entrare nella parte oscura della Repubblica, nel cuore di tenebra della doppia fedeltà atlantica, dei servizi deviati. Ed è costretto ad ammettere che il suo partito può, al massimo solo difendersi per evitare la scomparsa.

Ma il protagonista non solo vive l’angoscia della situazione italiana, segnata da segreti e violenze, ma anche un dramma personale spaventoso, intimamente collegato, in modo sorprendente, ai nemici che lo vogliono eliminare.

Sanna, rivoluzionario di professione che agisce negli scenari lividi della guerra fredda, resterà in piedi nonostante le dure verità della storia che attraversa da comprimario e che lo vedrà protagonista e vittima a sua volta.

YouTubers contro il nucleare. Votiamo tutti Sì!



Il 12 e il 13 giugno, vota SI ai 4 referendum relativi all'acqua, nucleare e legittimo impedimento.

mercoledì 1 giugno 2011

Elezioni amministrative: l'opinione di Elias Vacca

L'ex deputato algherese dei Comunisti Italiani commenta il risultato delle Comunali in Italia e Sardegna. Non manca uno specifico riferimento alla situazione politico-amministrativa della città di Alghero



da Alguer.it

4-5 giugno 2011 nasce RIBALTA

DILIBERTO: Su nucleare un altro schiaffo a Berlusconi. Che aspetta a dimettersi?

"Un’altra ottima notizia per la sinistra e un’altra pessima notizia per Berlusconi e soci. La Cassazione ha deciso che il referendum sul nucleare si svolgerà. I trucchi di Berlusconi non sono serviti a nulla, tranne a rendere ancora più insopportabile un governo che ha tentato di togliere ai cittadini il diritto-dovere di esprimersi su una materia così importante e delicata. La democrazia ce l’ha fatta ancora una volta contro l’arroganza e i soprusi. Dopo lo schiaffo delle amministrative e lo schiaffo della Cassazione, che aspetta Berlusconi a dimettersi?" E' quanto dichiara Oliviero Diliberto, segretario nazionale Pdci-Federazione della Sinistra.

lunedì 30 maggio 2011

DILIBERTO: Vittoria enorme, segna fine berlusconismo

"È una vittoria elettorale enorme. Milano, Napoli, Cagliari, Trieste, e tutte le altre città e province strappate alla destra, segnano la fine del berlusconismo. E' il trionfo del centro-sinistra, che quando sa essere unito, credibile e determinato, e quando non ricorre a marchingegni istituzionali e affronta a viso aperto i tanti problemi dell'Italia, riesce a stravincere".

Oliviero Diliberto (PdCI - FdS) a l'Ultima Parola 27-05-2011

Oliviero Diliberto, segretario del Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della Sinistra, è ospite della trasmissione L'Ultima Parola su RAI 2 in onda il 27/05/2011. In studio sono presenti anche Matteo Salvini (Lega Nord), Nicola La Torre (Partito Democratico) e Mariastella Gelmini (Popolo delle Libertà)

sabato 28 maggio 2011

Referendum 12-13 giugno 2011, gli spot della Federazione della Sinistra

Spot per l'Acqua Pubblica (1)


Spot per l'Acqua Pubblica (2)


Spot contro il nucleare


Spot contro il Legittimo impedimento

martedì 24 maggio 2011

IL 4 E 5 GIUGNO NASCE "RIBALTA - ALTERNATIVA RIBELLE"!

SCARICA IL PROGRAMMA DEI LAVORI

Info per raggiungerci
Ex Lavanderia – Piazza Santa Maria della Pietà, Padiglione 31 Quartiere Montemario, Roma.

Da Termini prendere la Linea A della metropolitana, direzione Battistini, scendere a Valle Aurelia e prendere il ‘trenino’ di superficie (stesso biglietto della metropolitana) della rete ferroviaria regionale del Lazio FR3 direzione Viterbo, scendere a Monte Mario, uscire dalla stazione dal lato del sottopassaggio di via Cesare Castiglioni, percorrerla tutta, proseguire su Via Sebastiano Vinci fino a Piazza di Santa Maria della Pietà.

L’Ex lavanderia si trova nel padiglione 31, all’interno del parco ‘Santa Maria della pietà’. Si arriva anche attraverso il bus 913 dal centro della città (percorso verificabile da www.atac.roma.it).

Se venite in macchina potete facilmente definire il percorso attraverso Google maps. Si trova facilmente parcheggio, le automobili vanno parcheggiate all’esterno del Parco. I pasti saranno presso la struttura ad un prezzo di 5€ e il pernottamento sarà garantito gratuitamente sempre presso la Ex lavanderia (necessario portare sacchi a pelo).


lunedì 23 maggio 2011

La Fgci verso l'assemblea del 4-5 giugno

Dispositivo approvato dal Coordinamento nazionale della Fgci

La Fgci investe, attraverso la partecipazione attiva, sul soggetto unitario delle lotte della nostra generazione e dà mandato all'Esecutivo nazionale di lavorare su nome e simbolo. A partire dall'assemblea di fondazione del 4 e 5 Giugno, ci impegniamo a costruire l'associazione in tutti i territori e a procedere al tesseramento, nelle modalità che saranno decise negli organismi.
Compiamo questo passo a conclusione di un lungo percorso di collaborazione con i Giovani Comunisti che, con risultati e gradi di avanzamento diversi sul territorio nazionale, ci ha messo in condizione di superare le fratture del passato tra i partiti di riferimento e di sperimentare forme di unità originali, se pur nell'ambito della Federazione della Sinistra. Nei lunghi anni del berlusconismo e della crisi della sinistra abbiamo dovuto fronteggiare un crescente isolamento dei comunisti, anche in ambito giovanile, negli ambiti sociali e culturali. Le nuove generazioni sono meno informate riguardo le nostre posizioni politiche e spesso dei connotati più elementari di un'organizzazione comunista.
Eppure, trovando conferma anche dagli esiti elettorali dell’ultima tornata di amministrative, possiamo assumere che le nostre idee e la nostra identità, quando messe al servizio di battaglie concrete e conquiste possibili, superano la diffidenza e l’ostracismo (recuperando terreno nella base elettorale di riferimento) e sfidano ogni censura mediatica o tentativo di oscuramento.

Le nostre rivendicazioni vengono spesso condivise da ampie fasce di popolazione, ben oltre i nostri confini organizzativi o elettorali, e in particolare da giovani che iniziano a confrontarsi senza più filtri con le pesanti questioni sociali aggravate dalla crisi e dal governo della destra.
Si avverte in gran parte della popolazione la necessità di voltare pagina rispetto agli anni del berlusconismo, di lavorare ad una politica alternativa e dell’alternativa.
Il movimento studentesco di quest'autunno non ha solamente contestato la legge Gelmini che tagliava e privatizzava – in linea con le politiche degli ultimi 15 anni - di fatto dequalificando ulteriormente il sistema della formazione, ma ha posto con forza la condizione di una generazione privata del diritto al futuro, a partire da una critica radicale al sistema di sviluppo. Non è automatico, tuttavia, che il variegato mondo che ha animato le proteste studentesche e ha espresso una inequivoca radicalità, trovi rappresentanza e talvolta agibilità nei nostri partiti; l'idea di soggetto della nostra generazione nasce proprio per colmare questa distanza, evitare il rischio dell'autoreferenzialità e contrastare le derive verso l'antipolitica. Infatti, la perdita di credibilità della forma partito, dovuta in larga parte all'inadeguatezza dei partiti di opposizione presenti in parlamento e al nostro oscuramento, ci impongono di costruire forme nuove e adeguate a contrastare una tendenza funzionale unicamente alle forze liberiste e reazionarie.
Tuttavia, in ambito giovanile la mobilitazione non si limita a quella del comparto della conoscenza – che quest’anno e in quello scorso ha raggiunto un livello qualitativo anche dal punto di vista politico senza precedenti recenti – ma si estende ormai anche ai precari. Nascono, in numeri ridotti ma significativi, coordinamenti di precari, iniziative di vertenza, reti che dimostrano l’esistenza di uno spazio, se pur ancora molto stretto e difficile da percorrere, nella battaglia contro il precariato e per l’organizzazione collettiva dei lavoratori atipici.
Questo è il mare in cui nuotano le nostre idee, in cui possono maturare, trovare forza e riconoscimento le nostre posizioni, in cui può crescere la nostra organizzazione e il nostro progetto di ricostruzione di una forza comunista moderna e organizzata.
Costituire un soggetto generazionale di natura associativa, in forma di rete, insieme ai Giovani Comunisti, a realtà territoriali e singoli, che si occupi delle battaglie sociali comuni, degli eventi culturali e aggregativi, di forme di militanza sociale territoriale è per noi il metodo di metterci in connessione immediata e dialettica con questo mare e contribuire ulteriormente a quella 'connessione sentimentale' con il nostro popolo che ultimamente si è indebolita.
Per questo si tratta di una scelta strategica, con la duplice funzione di rafforzare la capacità immediata di fare battaglia politica della FGCI in un fronte ampio, riunito su una piattaforma politica condivisa, e metterci in contatto con le ragazze e i ragazzi più giovani e in modo più qualificato, per rafforzare in prospettiva anche le fila della nostra organizzazione.
Costruiamo un soggetto della e per la nostra generazione in coerenza con l'ultimo documento congressuale e con l'analisi approfondita in questi anni dell’attuale fase economico-politica del nostro paese, in cui prioritariamente (ma non solo) le nuove generazioni stanno impattando con un deciso giro di vite della restaurazione delle condizioni del lavoro: la condizione generazionale, dentro la condizione di classe, ha assunto proporzioni enormi.
Stiamo attraversando il coronamento della fase regressiva dei diritti, segnata dallo smantellamento dei diritti del lavoro di pari passo con quello del sistema dell’istruzione, che tendono ad un “ritorno all’800” nella concezione del ruolo della classe lavoratrice. Il modello Marchionne e la riforma Gelmini sono due aspetti perfettamente simmetrici di questo processo, a cui fa da sfondo l'imbarbarimento della nostra democrazia, in cui episodi di intolleranza razziale e sessista sono la norma e spesso sono tollerati dalle destre.
Assistiamo ad un progressivo impoverimento del tessuto culturale in cui si innestano preoccupanti rigurgiti di xenofobia, omofobia e sessismo che compromettono l'agibilità democratica di un paese in cui la pervasività e l'invadenza del berlusconismo hanno permesso il ritorno ad un nuovo Medioevo culturale, arrivando ad intaccare e ridefinire in senso deteriore perfino i rapporti tra i sessi, relegando al margine dell'agenda pubblica le tematiche di genere.
Nuove soggettività deboli sono oggi le giovani donne, studentesse e lavoratrici, le quali sperimentano quotidianamente la difficoltà di vivere in un paese che “non è un paese per donne”: la vita in rosa in Italia è una sorta di percorso ad ostacoli, disseminato di elementi omofobi, sessisti, violenti e pregiudiziali.
Ci imponiamo il compito di rilanciare con forza le battaglie per la salvaguardia del diritto a vivere pienamente la condizione di donna in un paese che ne tuteli l'uguaglianza sostanziale e che garantisca che la soggettività del femminile si esprima appieno, in tutte le sue sfumature.
Ciò significa rendere dirimenti le battaglie sul lavoro ed i diritti ad esso connessi (l'aumento dei salari ed ed il loro adeguamento agli standard “maschili, il blocco dello smantellamento dello statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, la difesa della contrattazione collettiva), sulle misure di sostegno alla maternità (asili nido gratuiti e garantiti, valorizzazione dei congedi di maternità e paternità), sull'istruzione che sia pubblica, egualitaria, che elimini le discriminazioni e premi il merito ma anche e soprattutto le lotte sull'autodeterminazione e la libertà di scelta (RU 486, difesa della legge 194, lotta alle ingerenze ecclesiastiche, difesa dei consultori materno-infantili).
Uguale e pari attenzione meritano inoltre, nello strutturarsi di questa nuova esperienza collettiva di partecipazione, le tematiche relative al mondo GLBTQI, verso le quali dovremo sviluppare una particolare sensibilità, a partire dal Roma EuroPride.
Viviamo una situazione emergenziale di attacco costante e violento all'autodeterminazione e alla libertà di scelta, sferrato da politiche reazionarie e clericali, che dobbiamo fronteggiare unendo lotte e vertenzialità nel tentativo di bloccare l'avanzamento di una precarietà che è diventata condizione esistenziale prima ancora che sociale.
Ci mettiamo al servizio di questo processo, dunque, non per annullare le nostre diversità, ma per metterle a frutto in un progetto di cambiamento.

Oliviero Diliberto sul voto amministrativo

venerdì 20 maggio 2011

Elias Vacca, intervento sul PUC di Alghero

ALGHERO - L'intervento di Elias Vacca (Federazione della Sinistra ☭ PdCI) al convegno del centrosinistra sul Piano Urbanistico Comunale


CLICCA QUI PER VEDERE LO SPECIALE REALIZZATO DALLA REDAZIONE DI ALGUER.IT

lunedì 9 maggio 2011

Preso a calci perché ha contestato Berlusconi

Vincenzo Michelini, un signore anziano di 70 anni, ha contestato Berlusconi durante il comizio al Palasharp. La prima risposta di Berlusconi è stata: "Ci vediamo fuori". Poi, il premier rivolto agli uomini della sicurezza: "Prego di provvedere". Così il signore anziano viene trascinato per terra dalla sicurezza, malmenato e portato via.

Contesta Berlusconi e viene sequestrato dalla Digos

Le immagini del caos totale dopo l'arrivo di Berlusconi. Un contestatore ha gridato "fatti processare" dopo il passaggio dell'auto. Molto dura la reazione della polizia e della Digos, tra le proteste dei giornalisti, alcuni dei quali sono anche caduti mentre il passante veniva portato via.


fonte: YouReporter

martedì 3 maggio 2011

EUROPRIDE support FERRERO

Paolo Ferrero (Federazione della Sinistra - Prc) invita a partecipare all'Europride che si terrà a Roma dall'1 al 12 giugno 2011

mercoledì 27 aprile 2011

4-5 GIUGNO 2011: PARTE IL SOGGETTO UNITARIO PER LE LOTTE DELLA NOSTRA GENERAZIONE

4-5 giugno 2011
ex Lavanderia, Piazza Santa Maria della Pietà, Padiglione 31, quartiere Monte Mario, Roma


Finalmente partiamo. Il 4 e 5 giugno prossimi a Roma nascerà il frutto di oltre due anni di incubazione e sperimentazione.
Due anni durante i quali abbiamo fatto crescere il progetto unitario nei territori prima ancora che al centro. Giovani comunisti e Fgci finalmente uniti e, insieme a noi, tanti compagni di viaggio con lo stesso obiettivo: costruire il soggetto unitario per le lotte della nostra generazione.
La costruzione della massa critica e un grande sforzo unitario sono ciò di cui abbiamo urgente bisogno.
Ce lo impone la crisi e l’offensiva a tutto campo del capitalismo. Di fronte ad esse, esiste una generazione che vuole battere un colpo e tornare a reclamare un futuro che oggi le è negato.


Lo dimostra la cronaca di questi mesi: abbiamo lottato insieme ai giovani operai di Pomigliano e di Mirafiori che non si sono voluti piegare al ricatto della Fiat, abbiamo occupato scuole e Università contro tagli e processi di privatizzazione , e abbiamo reclamato, assieme alle migliaia di giovani migranti che popolano le città italiane, diritti di cittadinanza e diritti sociali per tutti. Abbiamo fatto dell’antifascismo militante la cifra della nostra identità insieme ad una nuova generazione di resistenti che ha contrastato quartiere per quartiere i rigurgiti di neofascismo, xenofobia, razzismo, antisemitismo. Abbiamo partecipato attivamente a tutti i luoghi auto-organizzati delle donne e del movimento GLBTQI, consapevoli che la dignità, così come il diritto ad un amore e ad una sessualità libere e autodeterminate, sono condizioni determinanti per una società democratica.

A partire da questi corpi vivi del conflitto sociale vogliamo costruire l’alternativa. All'interno dello scontro di classe, la condizione generazionale non è stata mai così drammatica: per essere all'altezza della sfida decidiamo di metterci insieme e dare finalmente corpo al processo unitario, che avrà anche il difficilissimo compito di ricostruire spazi di socialità e di partecipazione in un clima profondamente inaridito, sul piano culturale oltre che sul piano politico.

Il 4 e 5 giugno compiamo questo primo passo guardando ad un orizzonte ancora più ampio, con la volontà di porre le basi di un progetto che serva non soltanto a noi oggi ma anche a chi sarà giovane e rivoluzionario tra anni e decenni.

L’urgenza di riprenderci il nostro futuro non aspetta più. Vogliamo corrergli incontro.

GC FGCI

A breve saranno disponibili su www.giovanicomunisti.it e www.fgci.it tutte le informazioni logistiche per agevolare l’arrivo dei compagni.
Già da ora lavoriamo per garantire la massima partecipazione da tutti i territori.

giovedì 21 aprile 2011

Oliviero Diliberto a Roma Anch'io

Oliviero Diliberto intervistato da Maria Laura Cruciani e Antonio Felici durante Roma Anch'io, in onda dal lunedì al venerdì alle 19.30, su Radio Ies 99.8
www.radioies.it

domenica 17 aprile 2011

Non stare a casa. Vai a Votare!

Con il tuo voto decidi anche il futuro dei tuoi figli

Referendum Consultivo sul Nucleare
La Sardegna al Voto
15 Maggio 2011

"Sei contrario all'installazione in Sardegna di Centrali Nucleari e di siti per lo stoccaggio delle Scorie Radioattive da esse residuate o preesistenti?"

Chi è contrario deve votare SI
Vota Si se sei contro il nucleare