"Berlusconi si arrampica su specchi sempre più oleosi e, pur di uscir fuori dal tunnel dei suoi scandali, e ridarsi una serietà politica sinceramente improponibile, tenta di lanciarsi in riflessioni scritte che non hanno capo né coda, dal momento che il ridicolo ha già ampiamente coperto il suo operato e che sono già tre anni che mal governa il Paese”. E’ quanto afferma Oliviero Diliberto, portavoce della Federazione della sinistra, a commento della lettera scritta da Silvio Berlusconi sul ‘Corriere della sera’.“L’unico modo per fare il bene del Paese - continua Diliberto - rilanciare la crescita e dare lustro e dignità all’Italia è che Berlusconi vada via. Il centro-sinistra, dal canto suo, lavori seriamente ad una seria e credibile alternativa al berlusconismo, senza fare pasticci e senza seguire scorciatoie autolesionistiche. Il momento storico è difficile - conclude Diliberto - e solo la coerenza e il buon senso possono consentire di superarlo nell’esclusivo interesse generale del Paese”.
BLOG IN COSTRUZIONE
lunedì 31 gennaio 2011
domenica 30 gennaio 2011
COSTRUIRE POLO SINISTRA, PRIORITARIO CACCIARE BERLUSCONI
sabato 29 gennaio 2011
Alghero, occupazione del reparto di ostetricia | Video
giovedì 27 gennaio 2011
lunedì 24 gennaio 2011
Una buona notizia: Giovanna e i suoi bimbi finalmente hanno una casa
sabato 22 gennaio 2011
Una scuola pubblica sempre più umiliata e offesa
Oggi su “Repubblica” sono comparsi due articoli, uno sopra l’altro, entrambi dalla portata tragica ed evocativa. Uno riportava sottoforma di cronaca ciò che già sapevamo sulla situazione di tremendo sovraffollamento nella quale versano la stragrande maggioranza delle classi in Italia; l’altro invece documentava come a Napoli, nella zona di Forcella dove è riscoppiata una guerra tra clan, i ragazzi non vadano più a scuola da settimane perché i genitori li tengono reclusi in casa per paura di consegnarli alle statistiche sui morti per mafia.
Sono due situazioni, per quanto diverse, che disegnano come la mano di un pittore un quadro strambo e allucinante su che razza di Paese siamo diventato.
Una legge appena approvata ha aggravato una situazione già pesante invece che darne una risoluzione; decine di migliaia di docenti sono stati e saranno licenziati mentre gli alunni aumentano in ogni scuola, e per questo le classi diventano veri e propri pollai, con un numero di studenti che varca la fatale e “legale” soglia dei 25 (elevabile a 29) studenti per aula, arrivando a 32, 35, se non oltre quando per risparmiare sulle supplenze l’insegnante viene gentilmente invitato dal dirigente scolastico ad accorpare le classi e svolgere un’unica lezione. E’ una situazione vergognosa, che fa scempio di ogni minima regola di buonsenso sulla sicurezza, senza tener conto della metodologia di insegnamento che non permette la trasmissibilità di alcun saper, disincentiva i ragazzi e da un colpo oltre ogni ragionevole limite alla pazienza e alla professionalità dei docenti.
La situazione di Forcella, per quanto diversa, è però l’altra faccia di una medaglia che non ha facce buone. Lì le famiglie sono lasciate sole dallo stato e dalle istituzioni, come in tante altre zone di mafia. La scuola potrebbe e dovrebbe essere il luogo del riscatto sociale e culturale di un quartiere vittima degli istinti predatori di quella montagna di merda chiamata camorra, a patto però di poterci arrivare a scuola senza essere colpito per strada da un proiettile vagante. Un vero e proprio coprifuoco, con i genitori che scortano i figli, i negozi che chiudono, perfino il catechismo che resta deserto. E questo sembra lasciare indifferenti i più, non infiamma le coscienze dei tanti; in un paese normale non dovrebbe succedere, e se succedesse per davvero si mobiliterebbe una nazione intera con le istituzioni in testa pronte a risolvere un problema che infamerebbe qualunque paese civile. Si fa tanta retorica sull’importanza dell’infanzia, i talk show sono pieni di caricaturali buone intenzioni vendute un tot al chilo, la famigerata categoria dei “bambini” viene tutelata a parole dai più importanti tuttologi mediatici dei quali questo paese dispone, ma poi non si fa nulla se agli stessi bambini la camorra impedisce di andare a scuola. E la camorra ringrazia
Il punto centrale è che ci ritroviamo una scuola pubblica abbandonata e umiliata, sovraffollata e fatiscente, dequalificata e a rischio; sappiamo chi dobbiamo ringraziare, sappiamo chi sono i colpevoli. E al contrario di quello che diceva Pasolini sui responsabili delle stragi di Brescia e Bologna abbiamo anche le prove: si chiamano legge Moratti e Gelmini, e il mandante è sempre lo stesso: inizia per B.
Gian Piero Cesario
Responsabile Nazionale Scuola FGCI
venerdì 21 gennaio 2011
Il MOS ricorda "I triangoli rosa"
E' luogo comune pensare alle persecuzioni naziste limitatamente agli ebrei, che sicuramente furono la maggioranza dei prigionieri, ma dimenticando che in quei campi furono tantissime le persone che persero la vita. Per ogni categoria o gruppo di persone i tedeschi avevano stabilito, come distintivo di riconoscimento, un triangolo colorato. Verde per i criminali comuni, rosso per i detenuti politici, marrone per gli zingari, nero per gli asociali, rosa per gli omosessuali.
E proprio gli omosessuali dovettero subire una doppia persecuzione: all'interno dei lager venivano discriminati anche dagli altri detenuti e, dopo la fine della guerra e la liberazione dal nazismo, i sopravvissuti dovettero tenere nascosta la tragedia appena passata dato che il paragrafo 175, la legge tedesca che vietava rapporti omosessuali, rimase in vigore nella formulazione nazista per altri 24 anni e, in forma più lieve, fino al 1979.
E' anche per questo che il triangolo rosa divenne uno dei simboli del movimento di liberazione omosessuale che cominciò a riformarsi dopo i noti fatti di Stonewall nel 1969.
Il Movimento Omosessuale Sardo intende colmare questa lacuna e ricordare le vittime dimenticate, coloro che anche dopo la fine del nazismo continuarono ad essere perseguitati ed incarcerati per il solo fatto di essere omosessuali.
giovedì 20 gennaio 2011
Si incatena per protesta
Il Sindaco la fa desistere
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1921-2011: a 90 anni dalla nascita del PCI
mercoledì 19 gennaio 2011
Disastro E.On, Presidente Giudici chiede stato di calamità naturale
lunedì 17 gennaio 2011
Povertà ed emergenza casa ad Alghero: i casi | VIDEO
Ecco la nuova tessera del PdCI
di Vincenzo Calò*
L’anno che comincia può essere decisivo per le lotte, quindi il ruolo dei comunisti nella società italiana. L’avanzamento del sistema socio-culturale della destra ci richiama ancora maggiormente al compito di responsabilità che la storia ci ha assegnato e che dobbiamo perpetrare senza esitazione alcuna.
La disoccupazione giovanile cresce, le diseguaglianze sociali anche, ripren-dono massicciamente le emigrazioni dal sud d’Italia e le condizioni di vita dei lavoratori e dei pensionati peggiorano a vista d’occhio. Le nostre città sono meno sicure, il futuro è di fatto un’incognita per tutti e la cultura che potrebbe rappresentare un’opportunità è invece vista come onere non supportabile. Il ruolo della donna, in oltre, torna ad essere propedeutico ai bisogni preminenti dell’uomo ed è venuta meno ogni forma di reciproco sostegno.
Una stagione intera di diritti e conquiste viene dunque vanificata nei fatti e quello che qualcuno vorrebbe spacciare per progresso è in realtà un arretra-mento preoccupante della condizione umana.
Il Governo Berlusconi, responsabile primario di questo stato di cose, stretto tra gli opportunismi del suo leader e la violenza culturale della Lega Nord, potreb-be essere al capolinea, ma ciò non significa che gli effetti devastanti dei prin-cipi antidemocratici, illiberali, discriminatori, che esso ha inculcato in gran par-te della popolazione siano facilmente superabili, tutt’altro. Un’opposizione par-lamentare inconcludente fa il resto. Il nostro ruolo, va perciò oltre l’azione poli-tica originaria,
interviene in un quadro di riferimento più ampio nel quale serve osare, credendo pienamente nelle nostre idee e nella possibilità che esse rap-presentino una vera inversione di tendenza. Serve perciò continuare le mobili-tazioni a tutti i livelli, nel mondo della scuola e con gli studenti, nelle fabbriche e con i lavoratori, in ogni situazione di conflitto che protenda ad un migliora-mento dell’esistente ed a rimettere in moto le leve del pensiero.
Facciamolo orgogliosamente da comunisti, nella Federazione della Sinistra, aderendo da subito al PdCI, rinnovando la tessera, tenuto conto che crescente è anche la richiesta di nuove adesioni (soprattutto di giovani), tessera che quest’anno si richiama alla migliore tradizione di quel Partito che ha segnato in positivo la storia del nostro Paese, consapevoli che ognuno di non da solo non vale niente, ma insieme si possono davvero cambiare le cose.
* Responsabile del tesseramento
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Vedi anche:
TESSERA FGCI 2011. DAL MOVIMENTO ALLA
SOCIETA' DELLA CONOSCENZA
domenica 16 gennaio 2011
Paolo Ferrero commenta l'esito del referendum a Mirafiori | RaiNews
Intervista a cura di RaiNews
Oliviero Diliberto commenta il referendum Fiat di Mirafiori | L'ultima Parola - Rai Due
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Tratto da: "L'ultima Parola", condotto da Gianluigi Paragone - Rai Due
sabato 15 gennaio 2011
Dai metalmeccanici e dalla Fiom un ottimo risultato e una lezione di dignità
giovedì 13 gennaio 2011
Venerdì Oliviero Diliberto su RAI 2
Oliviero Diliberto su Fiat e Marchionne
Intervista: Daniele Pallotta - Riprese e Montaggio: Carlo Maria Alfarano
servizio realizzato da http://www.napoliurbanblog.com
mercoledì 12 gennaio 2011
Fiat - Diliberto: modello Marchionne è fallimentare oltre che ingiusto
Ecco cosa prevede l'accordo Fiat di Mirafiori
Ecco, in breve, cosa prevede l’accordo:
Riduzione delle pause
A partire dal 4 aprile 2011, verrà applicato un regime di tre pause da 10 minuti che sostituiscono le tre pause di cui due da 15 e una da dieci minuti. I dieci minuti di lavoro in più saranno retribuiti con 32,47 euro mensili. Per gli altri lavoratori collegati al ciclo produttivo saranno confermati 20 minuti di pausa.
Malattia
L’accordo stabilisce delle quote proporzionali di assenze in azienda oltre le quali l’assenteismo si giudica eccessivo: il 6 per cento a luglio 2011, il 4 per cento a gennaio 2012, il 3,5 per cento dal 2013. In caso di assenze collettive oltre queste soglie, non si pagano i primi due giorni di malattia a chi negli ultimi dodici mesi si è ammalato subito prima di un giorno di riposo o di ferie. Sono escluse patologie gravi.
Lavoro straordinario
L’azienda per far fronte ad esigenze produttive può far ricorso a 120 ore di straordinario annuali pro capite. Le ore di straordinario saranno comunicate con almeno 4 giorni d’anticipo e terrà conto di esigenze personali entro il limite del 20% con sostituzione tramite personale volontario.
Cassa integrazione e formazione
A partire da febbraio 2011, fino all’avvio delle nuove produzioni, previsto il ricorso alla cassa integrazione straordinaria della durata di un anno. Verrà avviato un programma formativo propedeutico all’avvio delle nuove Produzioni. La presenza ai corsi di formazione per i lavoratori interessati è obbligatoria; la mancata presenza ai corsi o il rifiuto ingiustificato, costituirà comportamento disciplinarmente perseguibile.
Orario di lavoro
Ci saranno quattro tipi di orario. Un primo tipo sarà quello attuale: due turni da otto ore al giorno, cinque giorni la settimana. Poi uno schema con turno di notte su cinque giorni lavorativi e uno con il turno di notte su sei giorni lavorativi, sabato compreso. L’azienda si è impegnata però a esaminare con i sindacati la fase di passaggio da un turno e l’altro, e a valutare insieme a loro la sperimentazione di uno schema che prevede turni due turni al giorno da dieci ore per sei giorni alla settimana. I lavoratori che lavoreranno dieci ore al giorno per quattro giorni potranno riposare gli altri tre giorni della settimana. L’azienda potrà ordinare ai lavoratori fino a 120 ore l’anno di straordinari. Il ricorso ai turni di notte e agli straordinari produrrà un incremento in busta paga fino a 3700 euro lordi l’anno.
Licenziamento per chi sciopera contro l'accordo
È il punto più contestato dalla CGIL. Il nuovo accordo non prevede l’elezione dei delegati sindacali di fabbrica: i sindacati che firmeranno l’accordo potranno nominare dei rappresentanti aziendali. I sindacati che sciopereranno contro l’accordo potranno essere puniti con l’annullamento dei permessi sindacali. L’azienda non tratterrà le quote di iscrizione ai sindacati dalle buste paga: saranno i sindacati a raccoglierle. Tutti i lavoratori firmeranno personalmente il nuovo contratto: se poi sciopereranno contro l’accordo, potranno essere licenziati.
(tratto da http://www.facebook.com/note.php?note_id=484063748243&id=196502997854)