Pagine

BLOG IN COSTRUZIONE

BLOG IN COSTRUZIONE

VISITA IL BLOG DELLA FGCI DI ALGHERO

lunedì 28 febbraio 2011

RS Alghero: Una vittoria a metà. Attendiamo che il provvedimento venga deliberato dalla Regione

Comunicato Stampa di Resistenza Studentesca Alghero in merito al piano di dimensionamento scolastico:

«Auspichiamo che le richieste della comunità scolastica di Alghero, in merito al piano di dimensionamento scolastico, vengano accolte dalla giunta regionale.

In seguito alla mobilitazione di numerosi studenti che venerdì scorso hanno percorso le vie del centro storico algherese, apprendiamo con favore - pur con le dovute cautele - quanto dichiarato alla stampa dai consiglieri regionali di Alghero.
Infatti, anche se la città perderà un'autonomia scolastica, è positivo il fatto che le quattro dirigenze rimangano alla città divise in tre poli: quello umanistico-scientifico (Liceo classico, linguistico e artistico e Liceo scientifico), quello tecnico (Istituto tecnico commerciale e industriale) e quello professionale (Istituto alberghiero, professionale e agrario)

Attendiamo ora che il provvedimento venga deliberato dalla Regione.
Non escludiamo, in caso contrario, altre mobilitazioni.

Come movimento studentesco ci siamo sempre attivati per difendere la scuola pubblica dai continui attacchi giunti dalle diverse realtà politiche.
Ieri la riforma Gelmini, oggi il piano di dimensionamento scolastico provinciale.
Ci sentiamo in dovere anche di condannare le recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio in merito alla scuola pubblica, nelle quali accusa i docenti di "inculcare" principi che, secondo lui, vanno contro quelli dei genitori.

È tanto chiedere che la politica - tutta la politica - si occupi di scuola non come un qualcosa di pericoloso e da distruggere lentamente, ma come un qualcosa di importante su cui bisogna investire per il futuro del nostro Paese?»


Resistenza Studentesca Alghero

domenica 27 febbraio 2011

Il Sindaco Tedde parla di una città inesistente

Il Sindaco di Alghero, in una recente intervista rilasciata a una nota emittente locale, parla di una città che, nella realtà, non esiste.
Evidentemente Marco Tedde fa finta di non vedere la situazione in cui versa Alghero.
Sono saliti alla ribalta in questi ultimi mesi dei casi di estrema povertà. Disoccupazione (sono circa 16mila gli iscritti all'ufficio di collocamento), intere generazioni di giovani costretti a emigrare per questioni economiche, lavori precari, sottopagati o in nero, affitti alti e per pochi periodi dell'anno, che solo chi viene ad Alghero in vacanza può riuscire a permettersi (forse). Problemi a cui l'amministrazione comunale risponde con soluzioni tampone.
Magari sarebbe stato migliore fare qualche inaugurazione di piazze in meno e abolire le barriere architettoniche, riqualificare i quartieri più periferici e le borgate.
Il sindaco dice di volersi impegnare per creare occupazione. Un po' in ritardo per un'amministrazione che governa da ormai nove anni.
Il lavoro e la casa non sono "regali" o "favori" da promettere in campagna elettorale. Sono diritti che le amministrazioni hanno il dovere di garantire.
Per questo lanciamo un appello alle forze politiche del centrosinistra affinché si inizi a stilare un programma per governare la nostra città in modo migliore rispetto a quello attuale.

Federazione della Sinistra - PdCI
Alghero

Nella foto: Il Sindaco di Alghero Marco Tedde (PdL)

La FdS aderisce alla giornata del 12 marzo in difesa della Costituzione

La lettera di Diliberto ai promotori della manifestazione

"Cari amici e compagni, aderisco a nome mio personale e di tutta la Federazione della Sinistra alla giornata del 12 marzo. La difesa della Costituzione, così come essa è stata scritta dai costituenti, è la garanzia di un'Italia giusta, egualitaria, legale, repubblicana. E' una risposta agli attacchi quotidiani, volgari e incompetenti, di chi pensa che l'esercizio unilaterale del potere sia la forma della modernità e dell'efficienza. Noi della Federazione della Sinistra saremo felici di sfilare a fianco delle donne e degli uomini che amano e lottano per la democrazia. Porteremo con orgoglio la Costituzione e la bandiera italiana, entrambi simboli unitari, contro i tentativi in atto di spaccare il paese, dividere i lavoratori abolendo il contratto nazionale di lavoro, praticare un bieco federalismo in cui l'egoismo dei ricchi si esercita indebolendo ulteriormente i poveri".

sabato 26 febbraio 2011

La rabbia e la speranza


Lettera di un giovane gay stufo di essere insultato

Scrivo di getto e pieno di rabbia. C’é bisogno di rispondere alle ultime bordate del nostro presidente del consiglio contro la scuola pubblica e gli omosessuali, con forza. Se sono in grado di scrivere questo articolo lo devo solo alla scuola di Stato, che mi ha dato le parole, i mezzi per formare ed esprimere i miei pensieri. E se oggi non mi vergogno di essere omosessuale anche questo è in parte merito della scuola pubblica, è lì che ho studiato Platone e Wilde , è lì che ho conosciuto la figura di Harvey Milk.

Voglio rivolgermi direttamente a lei signor Berlusconi: la deve smettere di tirare fuori i gay quando è in difficoltà coi sondaggi e con la sua coscienza. Non dico che debba necessariamente appoggiare le unioni civili e l’allargamento delle adozioni alle coppie dello stesso sesso, ma questioni così delicate non si affrontano urlando sguaiatamente ad un comizio, ferendo i sentimenti di milioni di cittadine e cittadine.

Non ha inoltre alcun diritto di ergersi a difensore della famiglia tradizionale data la sua condotta di vita non prettamente morigerata. E comunque i minorenni sono più al sicuro in mezzo all’amore di due uomini sposati e nelle scuole pubbliche che nella villa di un vecchio viscido. Per fortuna l’Italia è molto più avanti di Lei e del suo codazzo scodinzolante: è piena di genitori che amano i figli per quello che sono e di studentesse e studenti che sognano un futuro diverso, dove non è necessario prostrasi a qualche potente maniaco per realizzare i propri desideri.

Faremo anche noi la nostra rivoluzione: sarà un nuovo Risorgimento , una nuova Resistenza. E i suoi soldi non potranno comprare anche i nostri ideali, questa battaglia la vinceremo.

Camusso: «I soldi del premier tassati al 12% Perché sui nostri stipendi tasse al 30%?»

Giustizia fiscale e sociale: l'ha chiesta la leader Cgil Susanna Camusso durante il comizio nel corso del quale ha chiesto le dimissioni di Silvio Berlusconi. «Ieri - ha sottolineato Camusso - il presidente del Consiglio ha ricevuto le cedole delle sue aziende e le ha distribuite alla sua famiglia, questo è legittimo; ma perché quei soldi sono tassati al 12% e le nostre retribuzioni al 30%? Chi è ricco continua ad arricchirsi mentre chi è povero continua a impoverirsi».

Leggi tutto...
(dal sito de l'Unità - www.unita.it)

venerdì 25 febbraio 2011

SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI DELLA TORRE E DELL’ASINARA

Apprendiamo con estremo disappunto, direttamente dalla voce dei lavoratori in lotta da un anno per il diritto al lavoro, del vile attacco subito nella notte del 23 febbraio dal simbolo di questa battaglia di civiltà, le croci bianche posizionate nel prato antistante la torre aragonese, simboleggianti la morte del lavoro in Sardegna e in Italia, danneggiate da mani vili e vigliacche, protette dall’oscurità e dall’anonimato.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori in lotta e alle loro famiglie, protagonisti, da un anno esatto, di una lotta per il lavoro portata avanti con sacrificio e passione. Lavoratori che da mesi sono vittime di insulti e minacce, culminate con la distruzione delle croci bianche, proprio in occasione dell’anniversario della prima occupazione.
A questi lavoratori e alle loro famiglie in particolare, e a tutti coloro che combattono per il lavoro, va tutta la nostra stima e la nostra vicinanza e nel contempo, insieme a tutti loro, chiediamo che con immediatezza si provveda alla soluzione di questa vertenza, che oggi più che mai ha bisogno di fatti concreti e non di promesse.

Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della Sinistra

Piano scuola: studenti in piazza

Gli studenti di Alghero manifestano contro il piano provinciale di ridimensionamento degli istituti scolastici.

Marco Mura (RS Alghero) sul piano provinciale sulla scuola

Dichiarazione di Marco Mura (Resistenza Studentesca Alghero) in merito al piano provinciale sulla scuola

martedì 22 febbraio 2011

Le rivolte in Nord Africa

di Oliviero Diliberto


Le rivolte che si stanno susseguendo in tutto il Nord Africa hanno un tratto comune, ma ciascuna ha una propria specificità. Per quanto riguarda Egitto e Tunisia, la grande maggioranza dei manifestanti chiedeva innanzitutto pane, viste le condizioni di miseria totale in cui versavano decine di milioni di persone. Intrecciato a ciò, vi era da un lato il desiderio di democrazia nelle parti più intellettualmente avanzate della popolazione, nonché anche pezzi di islamismo non necessariamente fondamentalista ma sicuramente cresciuto in misura potente negli ultimi decenni soprattutto in Egitto.

In particolare nella crisi egiziana sono stati colti alla sprovvista i due principali alleati: Usa e Israele (e anche l’Anp non ci ha fatto una gran figura…). Gli Usa hanno provato la carta di El Baradei che in Egitto, però, non conta, e non escludo che possano sotterraneamente tentare di trattare persino con i Fratelli Musulmani pur di mantenere il controllo essenziale del canale di Suez. Ma mi permetto di ricordare a tutti la storia dell’apprendista stregone che evoca forze che poi non riesce a controllare: basti pensare che Bin Laden e il Mullah Omar erano stati sostenuti, finanziati ed armati dalla Cia in funzione antisovietica. E poi si sa come è andata a finire…

Viceversa in Libia la situazione è parzialmente diversa. Il reddito pro capite è maggiore rispetto agli altri paesi, anche perché la Libia è più ricca di materie prime. Ancorché di quelle ricchezze ne godano in pochi.

Sicuramente anche in Libia si è sentita la crisi economica che ha scatenato la protesta di tutti i paesi del Nord Africa, in particolare l’impennata del prezzo dei cereali e il conseguente aumento del pane.

Io ho l’impressione che un pezzo del gruppo dirigente non fosse più d’accordo con la politica di Gheddafi, ormai non più antimperialista, com’era invece stato in passato (molti del gruppo dirigente vengono dalle fila dell’esercito e si sono formati proprio sul mito della resistenza anticolonialista ormai ridotta invece in Gheddafi a mero orpello retorico).

Depone a favore di questa ipotesi la dissociazione di importanti esponenti del governo e dell’esercito libico rispetto alla repressione di questi giorni: il rappresentante libico dentro la Lega Araba con sede al Cairo, Abdel Moneim al-Honi (personaggio importantissimo perché era uno degli undici ufficiali libici che insieme a Gheddafi deposero il re Idriss nel 1969 prendendo il potere), si è dimesso e unito agli insorti; il ministro della Giustizia si è dimesso; addirittura vi sono voci su un possibile arresto del ministro della Difesa.

La crisi libica ha dunque sbocchi oggi imprevedibili anche perché, contrariamente agli altri Paesi del Nord Africa, Gheddafi ha scelto la linea del massacro del suo popolo pur di rimanere al potere (ed uno dei motivi del crescente malcontento dei gruppi dirigenti era anche l’ipotesi di successione dinastica di uno dei figli di Gheddafi, che non a caso sono tra i protagonisti della repressione).

In definitiva in tutto il Nord Africa il ruolo chiave è rappresentato dagli eserciti. In Egitto e in Tunisia hanno il controllo del Paese. In Algeria vi è già una sostanziale giunta militare al potere che non a caso ha controllato meglio la situazione rispetto agli altri due Paesi.

Gli scenari sono imprevedibili. L’unica cosa certa è la figuraccia internazionale che sta facendo l’Italia per quanto riguarda la Libia ma non solo. Con un altro governo e un’altra classe dirigente noi potremmo giocare un ruolo chiave nel Mediterraneo per agevolare la cooperazione economica e lo sviluppo di istituzioni democratiche, senza alcuna forma di presunzione occidentale, perché ciascun popolo deve scegliersi le proprie forme di democrazia.

lunedì 21 febbraio 2011

Oliviero Diliberto a In Onda su La7

La puntata integrale con Oliviero Diliberto (Federazione della Sinistra ☭ PdCI)

CLICCA QUI PER VEDERE LA PUNTATA INTEGRALE

mercoledì 16 febbraio 2011

Diliberto propone una manifestazione unitaria per il 17 marzo 2011

Per una manifestazione unitaria del centrosinistra il 17 marzo 2011 150° dell'unità d'Italia

Bersani, se questo non è razzismo – Raccolta di “perle” razziste della Lega

Urge un immediato recupero di memoria (o se preferite un TSO, ovvero un Trattamento Sanitario Obbligatorio) da parte di Pierluigi Bersani. Il segretario del PD ha infatti affermato, sul quotidiano La Padania, che “la Lega Nord non è un partito razzista”. Non contento, nella trasmissione Otto e Mezzo, ha ribadito: “Ma vi pare che il 30% dei cittadini del nord che votano per la Lega siano razzisti? La Lega è sempre stata un partito con un forte senso della legalità (vedi inchiesta camicie verdi con depenalizzazione del reato per salvare alcuni big della Lega, vedi banda armata, vedi insulti ai magistrati Forleo e Papalia, ndr), qualche accento identitario che potrebbe indurre atteggiamenti al limite del razzismo in una minoranza dei suoi elettori è arrivato dopo.”

Sarebbe opportuno far leggere a “Oh ragassi, siam passi?!” questa raccolta di “perle” razziste e omofobe targate Lega Nord. 3…2…1, cominciamo!

venerdì 11 febbraio 2011

Elias Vacca intervistato da Alguer.it

Elias Vacca (Federazione della Sinistra - PdCI) intervistato da Alguer.it

RS Alghero: Non condividiamo la delibera della Giunta Provinciale. Vogliamo un incontro con la Provincia

Pubblichiamo il comunicato stampa del movimento Resistenza Studentesca di Alghero in merito alla delibera provinciale sulla scuola.

Non condividiamo la delibera, approvata della Provincia di Sassari, che andrebbe a sottrarre ad Alghero un'autonomia scolastica. Ciò porterebbe ad avere numerosi problemi organizzativi e di gestione per le diverse scuole.

Chiediamo perciò un incontro tra l'amministrazione provinciale e le diverse realtà scolastiche cittadine (dai dirigenti ai professori, passando per il personale Ata e gli studenti), al fine di scongiurare gli effetti che questa delibera avrebbe per le scuole di Alghero.

Capiamo come la giunta e l'assessore alla Pubblica Istruzione si siano limitati ad attuare gli accorpamenti in ragione delle direttive provenienti dalla Regione - a loro volta scaturite dalla riforma Gelmini e dai tagli all'istruzione - ma non capiamo per quale motivo non abbiano protestato e coinvolto la comunità scolastica in una mobilitazione contro le conseguenze della scellerata politica governativa in materia di istruzione.

Troviamo infine alquanto singolare il fatto che, quelle forze politiche come il Pdl, che hanno difeso ripetutamente i circa 8 miliardi di tagli all'istruzione pubblica operati dal governo nazionale, ora si siano trasformati in paladini della scuola, solo perché ad essere attaccata sarebbe un'amministrazione di diverso colore politico.
Noi ci siamo sempre spesi per la difesa dell'istruzione pubblica e continueremo a farlo. Non ragioniamo "a intermittenza".

Resistenza Studentesca Alghero

mercoledì 9 febbraio 2011

Al telefono con gli operai ad “alta quota”

Claudia Sarritzu si è messa in contatto telefonico con i tre operai della Vinyls che occupano la torcia dello stabilimento di Porto Torres, per protesta contro l’ennesimo rinvio della firma dell’accordo Eni-Gita.

I lavoratori aspettano un segnale concreto da parte del Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. Passeranno la notte in cima alla torcia, come i loro colleghi di Marghera. Ascoltate le loro parole:

Intervista a un operaio che occupa la torre dello stabilimento by isoladeicassintegrati



Emanuele (uno degli operai di Porto Torres) ci ha inviato anche una foto, che potete vedere a sinistra, che mostra in che situazione si trovano. L’oscurità è già calata in Sardegna e i tre si preparano ad affrontare una notte fredda e lunga. Speriamo che il ministro si ricordi delle
promesse che aveva fatto…

Nelle prossime ore seguiremo sul blog la doppia protesta delle Torri Gemelle Vinyls, con aggiornamenti costanti sulla nostra Pagina Facebook. Invitiamo i lettori a lasciare sulla pagina i propri messaggi di solidarietà per gli “indiani metropolitani” dell’industria chimica italiana.

di Marco Nurra
(9 febbraio 2011)

da http://www.isoladeicassintegrati.com/2011/02/09/al-telefono-con-gli-operai-ad-alta-quota-3/

FdS-PdCI: Siamo a fianco degli operai Vinyls

Siamo a fianco degli operai della Vinyls, come lo siamo stati fin dall'inizio della loro protesta.

La cosa più crudele è che, proprio quando pareva in dirittura d'arrivo l'accordo con la GITA - per il quale si era speso lo stesso ministro Romani, venuto ad annunciare la firma per metà gennaio - questa intesa non si concretizza. E vorremmo anche capire per responsabilità di chi.

Per gli operai è un atto di crudeltà estrema perché non c'è cosa peggiore, dopo aver alimentato le speranze, disattenderle come sta avvenendo.

Federazione della Sinistra - PdCI

[inviato alla stampa locale]

Paolo Ferrero (FdS ☭ ) al TG3 Linea Notte

martedì 8 febbraio 2011

lunedì 7 febbraio 2011

Quei quattro corpicini vittime della politica politicante

Il dramma del campo rom di Roma, in cui sono morti quattro bambini, è una di quelle tragedie annunciate che il nostro Paese non sa mai evitare. Chi governa una città non può assolutamente chiamarsi fuori dalle responsabilità. La politica che non dà risposte e che non offre soluzioni pratiche, e che si lascia andare alla vuota contemplazione, all'autocelebrazione di se stessa e alla politica politicante, fatta di distribuzione di poltrone senza né arte e né parte, continua a mietere vittime sociali. E' vero: quei quattro bambini, morti come mai una città dovrebbe consentire, interrogano tutti noi, che politica la facciamo tutti i giorni, ma è altrettanto vero che quei quattro corpicini, bruciati dall'incuria della civiltà, pesano sulla coscienza di coloro i quali un giorno sì e l'altro pure passano il tempo a ritagliare le paure della gente giocando sulla pelle del disagio sociale, popolato prima dagli immigrati, poi dai rom e domani da chissà quali altri attori sociali dimenticati.

Oliviero Diliberto
Federazione della Sinistra - PdCI

Assange: “Eni è la vera grande azienda corrotta italiana”


Vi proponiamo un estratto dell’intervsita realizzata da Francesco Piccinini a Julian Assange, pubblicata su AgoraVox. Da questa “chiacchierata” emerge l’opinione del leader di Wikileaks sull’Eni: “È il grimaldello che l’Italia usa per entrare in vari paesi del mondo. È la vera grande azienda corrotta italiana”… Buona lettura:


domenica 6 febbraio 2011

Sopralluogo della FGCI nei luoghi colpiti dal disastro E-on | Foto

Oggi (domenica, 6 febbraio 2011) la Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani è andata a fare un sopralluogo in alcune spiagge colpite dal disastro dello scorso 11 gennaio verificatosi a Porto Torres, mentre una nave riforniva di carburante la centrale dell'E-on.
Durante la visita abbiamo potuto constatare che, nonostante la pulitura sia stata effettuata definitivamente o quasi, i danni parrebbero considerevoli. Sono, infatti, ancora visibili molte tracce di catrame sulle rocce e la sabbia ha un fortissimo colore scuro.


Molti cittadini, abituali frequentatori del litorale Sorso - Platamona, hanno lamentato la sensazione di aver sentito un odore di gasolio proveniente dalle acque. Non vorremmo che alcune navi, approfittando dell'inquinamento già avvenuto, abbiano ripulito le proprie cisterne, riversando in mare dell'acqua inquinata. Episodi di questo tipo sono già avvenuti in passato nei luoghi in cui si sono verificati disastri simili al nostro.
Non avendo la certezza ed essendo il nostro solamente un dubbio, ci siamo adoperati a prelevare dei campioni d'acqua e alcuni bastoncini lungo il litorale, che faremo analizzare da persone specializzate.

Il disastro provocato dall'incuria umana e dall'irresponsabilità di pochi è stato utilizzato da alcuni per porre in discussione, semmai ce ne fosse bisogno di questi tempi, la presenza degli insediamenti industriali a Porto Torres.
Potremmo provocatoriamente dire che, visto che il danno proviene dalla centrale elettrica, magari possiamo rinunciare ad essa ed andare avanti con le candele.
Invece noi vogliamo l'industria, la vogliamo con i depuratori. Vogliamo la bonifica dei siti e vogliamo farla attraverso la stessa industria. Vogliamo l'ambiente per tutti ed il lavoro per gli operai del petrolchimico. Chi dice che si tratta di richieste impossibili forse vuole spiagge incontaminate per riempirle di seconde case. Noi le vogliamo per i sardi.

Fgci-PdCI (Federazione della Sinistra)
provincia di Sassari

Altre foto:


[inviato alla stampa locale]

"Dimissioni". Il popolo viola sfila ad Arcore

Una manifestazione colorata, animata da circa mille persone, nelle vicinanze di villa S. Martino ad Arcore, residenza del premier. Tanti i messaggi goliardici: "Se ti facessero una statua ad Arcore, noi saremmo i tuoi piccioni" dice un cartello all'ingresso della villa. Non sono mancati momenti di tensione, con spintoni e manganellate.

venerdì 4 febbraio 2011

Il 15 maggio il referendum sulle centrali nucleari in Sardegna

La Presidenza della Regione informa che il 15 maggio 2011 si terrà il referendum consultivo per l’espressione del parere sulla questione di interesse regionale con il seguente quesito :”Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?”



Informazione a cura dell'Urp della Presidenza

FEDERALISMO - DILIBERTO: "APPREZZAMENTO PER NAPOLITANO"

Appello a Pd, Sel, Idv: il paese è a rischio, subito elezioni anticipate

"Un apprezzamento davvero sincero per il Presidente Napolitano". E' il commento di Oliviero Diliberto, portavoce nazionale della FdS. "Ora deve seguire un atteggiamento altrettanto fermo e coerente dell’opposizione democratica. Berlusconi ha paura, sa di essere finito e di riuscire a galleggiare solo rendendo la politica putrida e rancorosa.

L'unico atto responsabile da parte delle forze democratiche sono le elezioni anticipate. Sinistra e centrosinistra - dice Diliberto - devono immediatamente incontrarsi, costruire un programma alternativo al berlusconismo, ridare significato a parole come eguaglianza, giustizia, legalità, ormai cancellate dalla miseria di questa politica. Rivolgo un appello in tal senso al Pd, a Sel, all'Idv, nella consapevolezza che il Paese sta vivendo una situazione di rischio".

Spot Autofinanziamento Referendum Acqua Bene Comune

Napoli, aggredito studente da una decina di fascisti!

Oggi, 3 febbraio 2011, a Napoli nei pressi di piazza Cavour, è stato aggredito un compagno dell’Unione degli studenti da una decina di fascisti mentre strappava i manifesti con scritto “Il duce siamo noi” che da qualche giorno tappezzano i muri del centro storico. Alla domanda di uno di loro “cosa stai facendo?”, il compagno ha rivendicato la natura antifascista della nostra Costituzione. A quel punto è stato accerchiato e aggredito con schiaffi e pugni in pieno volto. Un’aggressione che testimonia ancora una volta la vigliaccheria di chi si muove nell’ombra ed attacca in 10 contro 1, di chi approfitta della crisi globale per alzare la testa, tutelato da un governo che attraverso le sue politiche non fa che legittimare questi vili attacchi. Rivendichiamo quindi la nostra natura ANTIFASCISTA e invitiamo gli studenti e tutta la cittadinanza a ripudiare l’esistenza di gruppi fascisti e neofascisti nella nostra città.

NAPOLI ANTIFASCISTA!


Unione degli Studenti Napoli

Unione degli Studenti Campania

Link Napoli

Rete della Conoscenza Campania

giovedì 3 febbraio 2011

Un Paese sull'orlo del collasso economico e sociale. Il Governo se ne vada a casa, per il bene di tutti

La crisi economica che stiamo attraversando sta dissanguando lavoratori e famiglie, nel disinteresse più totale del governo, che invece di mettere in atto misure anti-crisi serie e determinate, pensa a difendere il premier.

Il Paese è al palo, i giovani non hanno futuro, la disoccupazione galoppa e quella giovanile arriva al 29%, il dato più alto dal 2004. Quando i giovani stanno peggio dei loro padri significa che la misura è oramai colma. Questi dati Istat in qualunque paese serio imporrebbero uno stop al governo. L'agonia politica del presidente del Consiglio, e del suo governo, non possono continuare a pagarla i cittadini. Siamo sull'orlo del collasso economico e sociale.


E proprio ieri (martedì, 1 febbraio 2011) il governo ha compiuto un altro atto grave e inqualificabile che caratterizza la sua vocazione anti-unitaria e scissionista nei confronti dei sindacati. Sul decreto “mille proroghe” l'esecutivo ha convocato Cisl e Uil emarginando ancora una volta la Cgil.
Qualcuno dovrebbe informarlo che la Cgil è il più grande sindacato italiano, quello che organizza il maggior numero di lavoratori, ed emarginarla è un insulto volgare a milioni di lavoratori oltre che un vero e proprio abuso antidemocratico. Non ci sfugge – non sfugge a nessuno – che la compiacenza di Cisl e Uil rende al governo la vita più facile. Come non ci sfugge che la democrazia è una cosa seria, spesso anche faticosa, ma evidentemente estranea al governo Berlusconi.

In Sardegna la situazione certamente non è migliore rispetto al resto del Paese. E il ministro Sacconi si augura che il modello ricattatorio, oltre che di abolizione di importanti diritti dei lavoratori, operato da Marchionne a Mirafiori e a Pomigliano, possa essere esteso anche all'industria sarda.

L'assenza di un governo regionale capace di incidere e l'inadeguatezza dell'esecutivo nazionale, concentrato per di più su come salvare il premier dalle ultime accuse di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile, sta peggiorando le cose.
Pur di sfuggire ai giudici stanno facendo carte false. La maggioranza di governo, sempre più nervosa e in preda al delirio di onnipotenza, torna alla carica con il processo breve. E' la solita logica. Siamo ai colpi di coda finali di un regime che prova a inventarle tutte pur di salvarsi. Per il bene di tutti è ora che se ne vada a casa.


Federazione della Sinistra - PdCI
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
[comunicato inviato alla stampa locale]

Diliberto plaude la vittoria di Zedda alle primarie di Cagliari

Articolo di Elias Vacca su il Fatto Quotidiano (01/02/2011)

Ancora una volta un candidato della sinistra cosiddetta radicale la spunta sul PD. Cagliari non è Napoli e neppure Bologna, ma è pur sempre

una città di 160.000 abitanti, da sempre in mano al centro destra espressione della media e

alta borghesia delle professioni, del commercio che fa incetta di voti anche nei quartieri ultrapopolari come S.Elia.

La Cagliari “rossa” è emigrata da tempo nei grossi paesi dell'hinterland. Assemini, Selargius, Quartu, Monserrato, Sinnai, Capoterra, dove le case e gli affitti costano

meno. L'altra Cagliari, che non vota a Cagliari.

Eppure è accaduto, ha vinto Massimo Zedda, 35 anni, consigliere regionale di Sinistra Ecologia e Libertà da meno di due. Un “uomo nuovo”, giovanissimo per l'anagrafe politica sarda.

Ha annichilito il PD ed il suo candidato Antonello Cabras, 61 anni, di provenienza

socialista, per 11 anni segreta

rio regionale di quel partito, per due dei DS, per uno del PD, consigliere regionale per sette anni, per tre

presidente della regione, parlamentare alla quarta legislatura. Nemesi di Renato Soru alle primarie del PD del 2007. .



Eppure questa volta anche il tycoon di Sanluri si era espresso in favore di Cabras, in nome dell'unità del partito, per ripetere Bologna e non Milano o, peggio, Napoli.

Ma laddove lo stato maggiore pianifica non sempre l'esercito segue ed anzi l'esercito è ben poca cosa se è vero che alle primarie cagliaritane hanno votato complessivamente 5629 elettori, dei quali 1914, il 34,11% per il favorito Cabras.

Zedda, che di esercito non dispone, è andato a intercettare i suoi concittadini per le strade, e ne ha arruolati alla causa 2588 pari al 46,07%. Così ha vinto. Con una tecnica ex PCI, si chiamava campagna capillare, per la strada senza scorta.

E non può neppure parlarsi di effetto spaccatura nel PD. Entrambi i maggiori candidati avevano infatti competitors interni. Quello del PD ha raccolto 468 voti, pari al 8,3%, quello della sinistra a caratterizzazione autonomista dei Rossomori, l'avvocato Andreozzi 388 pari al 6,54%.

Semmai, vista la bassissima affluenza alle urne, può pensarsi ad un disimpegno, ad una insofferenza per l'indicazione del PD, agli epigoni di una guerra feroce all'interno di quel partito, che fu, secondo i più accorti, determinante nella giubilazione di Soru alle regionali del febbraio 2009.

Soru ha dichiarato l'armistizio, ma il corpaccione di Sardegna Democratica, l'area che a lui si riferisce, non ha saputo e voluto dimenticare. Una cosa molto sarda, in fondo.

I numeri assoluti, insomma, sono numeri da paese e non da capoluogo regionale, ma chi è in campo gioca la partita e gli assenti hanno sempre torto.

In proposito però Federico Palomba, segretario regionale di IDV e deputato ritiene che “La bassa affluenza ed i numeri assoluti dimostrano che ogni forzatura produce disaffezione negli elettori. Noi non abbiamo partecipato alle primarie perchè alle stesse si è arrivati in modo discutibile. Lo stesso dato del vincitore, con il dovuto rispetto per Zedda, e' infatti scarsamente indicativo. Non rinunciamo però a misurarci con il problema vero che è quello di vincere le elezioni e consegnare la città di Cagliari ad una nuova e buona amministrazione.”

Naturalmente, come a Milano, Napoli, Bologna, il centrosinistra Zedda non ha vinto elettoralmente ancora nulla, se non il diritto a misurarsi, in condizione di minorità, con un establishment tanto radicato da sembrare invincibile. Ma politicamente ha determinato molto.

Il coordinatore regionale di SEL, Antonio Attili, in proposito osserva: “Siamo soddisfatti e preoccupati nel contempo. Il coraggio è stato premiato. I numeri assoluti parlano di una disaffezione del cagliaritani dallo strumento delle primarie, ma decidere in 5000 è comunque meglio che decidere in pochi intorno ad un tavolo. Piuttosto per vincere le elezioni vere c'è bisogno del PD, e questi numeri ci inducono alla preoccupazione. Auspico che a tempo debito il PD sia pronto e motivato.”

Per la Federazione della Sinistra parla Oliviero Diliberto, cagliaritano, “Plaudo alla vittoria di Zedda. Essa dimostra che la sinistra non ha paura di andare in mezzo alla gente ed anzi che tra la gente si misura e vince. Massimo rappresenta una concreta speranza di rinnovamento per la sinistra e per la mia città. Sarò al suo fianco in campagna elettorale.”


Nelle foto: Massimo Zedda, Sel (in alto) e Oliviero Diliberto, Federazione della Sinistra (in basso)

Oliviero Diliberto (Federazione della Sinistra) ad Agorà - Rai3

Gli interventi di Oliviero Diliberto (portavoce della Federazione della Sinistra e segretario del Partito dei Comunisti Italiani) alla trasmissione Agorà su Rai3

martedì 1 febbraio 2011

"Se non ora quando", spot per la manifestazione del 13 febbraio 2011

Assemblea MPS, 2 febbraio ad Oristano


Mercoledì 2 Febbraio 2011, il Movimento Pastori Sardi si dà appuntamento alle 9:30 presso il Teatro Garau di Oristano, per la visita in città dell’On. Roberto Maroni. In tale occasione verrà chiesto al Ministro degli Interni le ragioni delle sue mancate risposte e verranno poste nuovamente le domande in merito ai gravissimi fatti di Civitacevvchia del 28 dicembre scorso.

Disoccupazione giovanile al 29%. Mai così alta dal 2004

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a dicembre è salito al 29% dal 28,9% di novembre, segnando così un nuovo record, si tratta, infatti, del livello più alto dall’inizio delle serie storiche mensili, ovvero dal gennaio del 2004. Il tasso di disoccupazione giovanile aumenta così di di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti percentuali rispetto a dicembre 2009. Lo comunica l’Istat in base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie.

Il tasso di disoccupazione generale invece è rimasto stabile: a dicembre si è attestato all’8,6%, lo stesso livello già registrato a novembre (rivisto al ribasso dall’8,7%), in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a dicembre 2009. Il numero delle persone in cerca di occupazione a dicembre risulta, rispetto a novembre, in diminuzione dello 0,5%, ovvero di 11 mila unità, una discesa dovuta esclusivamente alle donne. Inoltre, il numero di occupati a livello congiunturale rimane invariato, con un tasso di occupazione stabile al 57% su base mensile.

I tecnici dell’Istat spiegano che “a chiusura del 2010 le condizioni del mercato del lavoro appaiono un pò più serene, da autunno l’occupazione ha smesso di scendere e la disoccupazione nell’ultimo bimestre, novembre e dicembre, ha preso a calare. L’unico elemento che stona – aggiungono – è la disoccupazione giovanile, che ancora una volta torna a scalare posizioni, segnando un nuovo record’’.

(l. f.)

Oliviero Diliberto su RaiTre

Domattina, dalle 9 alle 10.30,

DILIBERTO

sarà ospite di Agorà su Rai 3

Vincere un contratto a tempo indeterminato

Si chiama "Il Contratto - gente di talento".
È il nuovo programma televisivo di La7 ed è condotto dall'ex Iena Sabrina Nobile.
In un periodo storico in cui il lavoro è sempre più precario e la disoccupazione cresce sempre più (arrivando al 28,9%*, + 2,4% rispetto a novembre 2009) la rete televisiva di Telecom Italia ha avuto la "brillante" idea di creare un format, prodotto dalla casa di produzione Verve Multimedia, che consente di poter vincere un contratto a tempo indeterminato presso un'azienda.


Il programma si svolge in questo modo: le diverse società dovranno scegliere di assumere, dopo un colloquio in studio, un candidato tra tre al quale verrà assegnato appunto, il contratto a tempo indeterminato.
Insomma, una delle poche reti televisive che ancora non era caduta nel marcato dei reality o simili, trasmetterà un programma che certamente sarà rivoluzionario.
È segno di una società che vede qualsiasi cosa con l'occhio del profitto, della mercificazione e della spettacolarizzazione.
Il lavoro, che la nostra Costituzione sancisce come diritto oltre che come fondamento della nostra Repubblica, non lo si ha più per meriti, ma in base a quanto si "buca" lo schermo.
E pazienza se hai passato tutta la giovinezza a studiare per preparati al meglio, non solo per essere un cittadino che pensa, ma anche per il mondo del lavoro, perché tanto ormai, il lavoro lo si vince. Come lo si vinceva in un noto supermercato, lo si vince in tv.
Quanto ancora dobbiamo cadere in basso? Quanto ancora le persone devono diventare merce? Quanto ancora dobbiamo venderci?
Tutto è profitto. Lo è la scuola, lo sono i diritti dei lavoratori, lo è anche il diritto al lavoro.
E l'ultimo esempio eclatante sono i ricatti subiti dai lavoratori Fiat per opera di Marchionne.
Dobbiamo chiarire una cosa. Questi sono gli effetti di una crisi morale, politica e di sistema.
Anzi, tutto deriva da una crisi di sistema. Da un sistema politico-economico che, come ho già scritto, ha come unico obiettivo quello di fare profitto. È il capitalismo.
Dobbiamo opporci a questo disfacimento della società. Dobbiamo opporci a un sistema economico, come quello capitalista, che ha come effetto quello di far scaturire l'animo più crudele delle persone. Di far arricchire i pochi e impoverire i molti. Di far perdere la dignità a chi vuole soltanto che gli venga riconosciuto un diritto: quello di avere un lavoro.

Marco Mura

*L'Istat segnala che la disoccupazione giovanile è salita a dicembre fino al 29%, rispetto al 28,9% di novembre

Paolo Ferrero: il nostro dissenso con D'Alema

Le comiche di Berlusconi

Berlusconi pur di non andare al voto le tenterà tutte. Ha paura. La lettera del premier al 'Corriere della Sera' è una comica a cui non crede neppure lui stesso. La sua reazione scomposta alla presa di posizione di Bersani ne è la riprova. L'opposizione, parlamentare e non, lo lasci andare al suo destino e lavori per un'alternativa seria e credibile al berlusconismo, non per incomprensibili e inattuabili ammucchiate come ogni tanto si diverte a fare D'Alema. La rivolta popolare in Egitto parla anche all'Italia, dove la gente non ne può letteralmente più degli atteggiamenti arroganti e offensivi di un premier che ha ridotto l'Italia a zimbello agli occhi del mondo.

Oliviero Diliberto

The Arcore's nights

Il musical scritto da Mariano Apicella per celebrare e ricordare le gloriose notti di Arcore


satira