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giovedì 28 luglio 2011

Ecco cosa fanno i comunisti

Spesso sento critiche, anche molto forti, verso i comunisti.

In teoria si dovrebbe criticare qualcuno in base a quello che fa. Quindi – ho pensato – visti i numerosi attacchi, avranno sicuramente fatto qualcosa di grave.

Allora ho voluto capire meglio il perché di queste critiche e ho provato a controllare sul sito della Camera dei Deputati, le proposte di legge fatte dal Partito dei Comunisti Italiani.

Mie riflessioni sulla bocciatura della legge contro omofobia e transfobia

di Marco Mura

Come ho letto la notizia, la prima cosa che ho provato è stata rabbia. Tanta rabbia.
Forse sono uno che confida troppo nelle istituzioni. Che crede in un Parlamento laico, civile, aperto. Un Parlamento "umano", insomma.
E poi alla rabbia si è aggiunta la tristezza.
Mi chiedo come sia possibile che 293 persone, a cui vanno aggiunte altre 21 "indecise", credano che una norma contro omofobia e transfobia possa essere incostituzionale. Mi chiedo come possa violare l'articolo 3 della Costituzione. Secondo loro, questa legge avrebbe discriminato nelle discriminazioni. Perché — per esempio — se discriminato, un disabile non avrebbe avuto tutte le tutele che avrebbe avuto, in questo caso, un omosessuale. O ancora, perché una persona discriminata per via della sua obesità non avrebbe avuto tutte le tutele di un omosessuale. Come se una persona disabile e/o obesa non possa essere anche omosessuale.
Ero arrabbiato e triste perché vedevo la maggior parte della Camera dei Deputati stare dalla parte dei violenti anziché delle numerose vittime di attacchi omofobi.
Ma poi la rabbia e la tristezza si sono trasformate in fiducia e hanno aumentato la mia voglia di lotta. Infatti molti deputati che hanno affossato questa legge, forse, non si sono ancora resi conto di aver contribuito a svegliare molte coscienze, di aver invogliato più persone a battersi per i diritti Lgbtq.
E i miei dubbi sul Parlamento sono spariti, perché quando il popolo si ribella, quando il popolo decide che non si può andare avanti con certe cose, allora tutto può cambiare. Anzi, tutto è già iniziato a cambiare.
Voglio essere convinto che i deputati della prossima legislatura saranno più civili, laici, aperti. Saranno deputati "umani". Dalla parte del popolo.
Ma per arrivare a questo, ancora molte persone devono capire che durante le elezioni, quella matita che viene data loro, è un'arma formidabile con la quale si può decidere chi dovrà comandare. Con la quale si decide il futuro. E molti altri devono capire che con il "non vado a votare perché tanto sono tutti uguali", non si risolve nulla e continueranno a vincere i corrotti e i prepotenti.


mercoledì 27 luglio 2011

Senza se e senza ma

di Nicolò Monti

Il processo della Federazione sta andando avanti, non senza
difficoltà (politiche e finanziarie), ma le prospettive sono moderatamente ottimiste. I risultati delle amministrative ed il grande lavoro svolto per i referendum del 12 e 13 giugno hanno risvegliato un minino di entusiasmo nei compagni e nelle compagne, ed in vista dei congressi del Pdci e di Rifondazione questo potrebbe risultare benefico ai fini di un obbiettivo che ormai da 4 anni è nei pensieri e nelle intenzioni dei Comunisti Italiani, e cioè la riunificazione tra Pdci e Rifondazione per rifare il partito comunista.
Un unico partito comunista, unito e grande, per far tornare i comunisti in primo piano nella politica del paese. Il processo di ricongiungimento è impervio e pieno di ostacoli, ma la stragrande maggioranza degli iscritti lo vuole fortemente e questa voglia sarà determinante per far si che si faccia.
Perché bisogna fare la riunificazione? Per tanti motivi. Primo fra tutti, ne deriverebbe una maggiore credibilità.
La crisi politica dei comunisti è causata in gran parte da divisioni e scissioni (che si possono definire la vera malattia della sinistra). Un nuovo partito unito sarebbe la dimostrazione che la sinistra sta rinascendo sotto il segno della falce e martello e che i comunisti sono più vivi che mai.
La crisi del capitalismo italiano e mondiale ci dà un occasione che non possiamo perdere: riunire le forze è la prima cosa che i comunisti del mondo, e soprattutto i comunisti italiani, devono attuare per una vera alternativa al sistema vigente, malato e in fin di vita.
Un partito unico significherebbe anche un rafforzamento forte della Federazione della Sinistra che supererebbe i suoi limiti per diventare una vera forza politica di sinistra aperta ai movimenti, alle associazioni e soprattutto agli altri partiti di sinistra che da soli non riescono a dare quella spinta o quell'impulso che serve per cambiare le cose.
Oggi il Prc e Pdci hanno strutture doppie: segreteria, direzione, federazioni, comitato centrale etc. Per due partiti che hanno lo stesso ideale è quantomeno assurdo. Avere un'unica direzione faciliterebbe le decisioni, cosi come avere federazioni uniche e un'unica segreteria. Le sezioni lavorerebbero meglio sotto uno stesso tetto, sotto uno stesso simbolo, più di quanto stiano facendo ora in tante realtà del paese.
Noi giovani non abbiamo avuto la possibilità di vivere il Pci, per questo spingiamo fortemente per avere un unico partito. Per di più i giovani di sinistra senza tessera o addirittura coloro che non si sentono rappresentati vedrebbero con giudizio positivo la rinascita di una vera sinistra alternativa al Pd e a Sel e si avvicinerebbero al partito.
Il sogno di un partito comunista riunito lo coltiviamo da anni e oggi abbiamo la possibilità di renderlo realtà. Mancare questa occasione è da incoscienti.

Pieno appoggio alla protesta dei pastori

La pastorizia e l’agricoltura sono il settore più importante per la nostra economia. Non è più tollerabile che il latte venga ancora pagato a 0.60 euro, prezzo che è rimasto fermo a circa 20 anni fa quando veniva pagato 1200 lire. Se le campagne vengono abbandonate non si perdono solo posti di lavoro, ma si ha anche un degrado del territorio che porta, in casi estremi, alla perdita di fertilità del suolo e all’aumento del rischio per gli incendi. Tutto questo viene attenuato grazie alle attività agricole e non, che il pastore attua per la produzione del cibo da dare al bestiame, come ad esempio, il pascolo brado degli animali o le attività agricole per la produzione di fieno, foraggio, cereali e legumi.

Fgci Sassari
Federazione della Sinistra

domenica 24 luglio 2011

PdCI, verso il 6° Congresso Nazionale

Il Partito dei Comunisti Italiani convoca il 6° congresso nazionale dal 28 al 30 ottobre 2011 a Rimini.
Pubblichiamo i documenti congressuali perché il maggior numero di compagne e compagni possa leggerli, stamparli, farli conoscere. Ai primi di settembre, subito dopo la pausa estiva, apriremo la tribuna congressuale perché chiunque lo voglia possa intervenire. Sarà una tribuna aperta agli iscritti, ai simpatizzanti, a tutti coloro che desiderano interloquire con noi. Allo scopo abbiamo creato un’apposita email dovete potrete spedirci gli interventi. Vi preghiamo di non superare le 5000 battute.

pdcinews@gmail.com

Clicca qui per leggere il documento politico approvato all'unanimità dalla Direzione Nazionale.

sabato 23 luglio 2011

Calich, ecosistema a rischio. Il convegno di Alghero | Video

Tutti gli interventi nel convegno organizzato dal Centrosinistra algherese presso il chiostro di San Francesco. Politici, tecnici, professori e molti cittadini hanno analizzato la drammatica situazione venutasi a creare nello stagno del Calich e sul litorale di Maria Pia, in seguito all'entrata in funzione del nuovo impianto di depurazione della città di Alghero. Numerosi gli spunti per arginare il problema.



video a cura di Alguer.it

Precedenti convegni organizzati dal Centrosinistra di Alghero:
• Convegno sul Piano Urbanistico Comunale. L'intervento di Elias Vacca (PdCI-FdS)
• Convegno sul Piano Urbanistico Comunale. Lo speciale di Alguer.it

venerdì 22 luglio 2011

Oliviero Diliberto (Pdci-Fds) ad Affaritaliani.it: "Facciamo una federazione coi partiti a sinistra del Pd"



Giovedí 21.07.2011 14:00

"La mia ambizione è quella di fare una federazione più grande con tutti quelli che stanno a sinistra del Pd ad iniziare da Vendola". Oliviero Diliberto, segretario nazionale Pdci-Federazione della Sinistra, con un'intervista ad Affaritaliani.it, lancia un appello al leader di Sel. Poi stronca il governo di unità nazionale che "sarebbe una sciagura" e chiede di andare subito al voto. Infine, l'ex ministro della Giustizia, boccia l'alleanza col Terzo Polo: "Se si allea col Centrosinistra rischiamo di perdere molti voti a sinistra e di non guadagnarne quasi nessuno da destra".

Dopo l'approvazione della Finanziaria che cosa bisognerebbe fare? Andare al voto o fare un governo di unità nazionale?
"Un governissimo sarebbe una sciagura perché vanificherebbe la voglia di cambiamento manifestata dal popolo italiano con le Amministrative e coi referendum: sarebbe un papocchio tra un pezzo del Centrosinistra e un pezzo del Centrodestra e non risolverebbe i problemi. Per cui è meglio votare subito".

Con quale coalizione deve presentarsi il Centrosinistra alle urne?
"Faccio un discorso meramente utilitaristico. Se il Centrosinistra vuole vincere le elezioni, la cosa migliore è che il Terzo Polo faccia il Terzo polo".

Ovvero?
"E' l'unico modo di contendere voti di destra a Berlusconi e alla Lega. Se il Terzo Polo si allea col Centrosinistra rischiamo di perdere molti voti a sinistra e di non guadagnarne quasi nessuno da destra. L'esito delle Amministrative lo dimostra visto che il Centrosinistra da solo ha vinto praticamente ovunque".

Un Centrosinistra a guida Bersani?
"Sono molto poco appassionato al tema dei nomi. Non vorrei partecipare a questo gioco perché non credo di aiutare l'eventuale mio candidato dicendo che lo è: lo danneggerei nella corsa alla leadership. Penso che debba essere scelto colui che ci unisce".

E' una scelta da fare attraverso le segreterie dei partiti o con le primarie?
"Premetto che le primarie non mi piacciono perché non sono adeguate all'Italia. Tuttavia questo strumento è entrato nel dna del popolo di Centrosinistra a cui piacciono molto. Per cui la strada da percorrere è fatta di tre tappe: individuare qual è la coalizione, immaginare un programma condiviso e alla fine ci possono stare le primarie. Ultimamente poi hanno vinto candidati di sinistra".

Vendola si vuole candidare. Lo appoggerebbe?
"Ripeto, è bene non parlare di nomi oggi: colui che sarà in grado di unirci è il mio candidato. In ogni caso sosterremmo chiunque il Centrosinistra candiderà. Il mio avversario si chiama Berlusconi. Basta con le liti interne e credo che, da tre anni a questa parte, mi si possa dare atto di non aver partecipato ad alcuna discussione che possa dividere".

E' ancora attuale la sua proposta di unificare le formazione a sinistra del Pd?
"Abbiamo fatto la federazione della sinistra con Rifondazione, un passo importante che ha ricongiunto i due pezzi di ispirazione comunista che ci sono in Italia. La mia ambizione è quella di fare una federazione della sinistra più grande con tutti quelli che stanno a sinistra del Pd ad iniziare da Vendola".

Le prime risposte di Sel però non sono state positive...
"Parlo di una federazione della sinistra da dieci anni: Rifondazione aveva sempre respinto questa ipotesi, ma tre anni fa ha accettato. Le cose in politica cambiano: l'importante è mantenere la rotta".

Daniele Riosa



da Affaritaliani.it

mercoledì 13 luglio 2011

Comitato di Quartiere Sant’Agostino “Situazione Trasporti Urbani Alghero”

Da sempre questo Comitato si è interessato dei servizi pubblici di Alghero, segnalandone all’Amministrazione Comunale eventuali disfunzioni, sia che queste fossero inerenti alla vivibilità nel Quartiere, sia nella nostra Città nel suo complesso.



Una tematica di cui frequentemente ci siamo occupati, precisandone le numerose criticità, riguarda il sistema di trasporto pubblico urbano, oramai inadeguato e non più compatibile con le reali esigenze dell’utenza. Non si contano i disguidi per gli estenuanti ritardi, l’insufficienza delle Linee, gli Autobus obsoleti e, di conseguenza, le numerose vibranti proteste dei passeggeri.


Più volte abbiamo formulato proposte di soluzione finalizzate ad un’ottimizzazione del servizio, sollecitando modifiche che potessero facilitare, velocizzare e rendere più sicuri gli spostamenti dei cittadini per il disbrigo delle proprie mansioni quotidiane, siano essi lavoratori, studenti, giovani e anziani, residenti o turisti.


Di seguito, elenchiamo le nostre istanze che a tutt’oggi sono rimaste disattese:


1) Intensificare la frequenza delle Corse e predisporre, per alcune Linee la “Circolare destra” e la “Circolare sinistra”;

2) Incrementare il numero delle Linee urbane;

3) Rinnovare il Parco Macchine. Molti mezzi attualmente in servizio sono datati e spesso costretti ad interrompere i tragitti a causa delle avarie, con relativi rischi e disagi per i passeggeri;

4) Evidenziare sui cartelli delle Fermate gli orari di passaggio dei relativi autobus;

5) Creare alcune fermate, a tutt’oggi inesistenti per la linea AF, nel percorso lungo Via Castelsardo, Viale Europa, e via Liguria;

6) Dotare le fermate di panchine e pensiline; dove già presenti, queste ultime, sono fatiscenti e corrose dal tempo, pericolose e del tutto inadatte a proteggere l’utenza dalle intemperie;

7) Potenziare la rete di vendita di biglietti e abbonamenti. Pochissime sono in Città le rivendite provviste dei biglietti del servizio urbano, e gli utenti sono fortemente penalizzati, in quanto costretti ad acquistarli a bordo degli Autobus con un sovrapprezzo del 50%;

8) Chiediamo, inoltre, la realizzazione di una sala d’aspetto presso la fermata degli Autobus extra-urbani, in Via Catalogna.


La mancata soluzione dei problemi determina, pertanto, la forte propensione all’uso del mezzo privato che rimane, per necessità, quello preferito dai più negli spostamenti per lavoro, studio od altro. Questi dati si traducono, inevitabilmente, in smog, rumore, ingorghi e ritardi, con le ben note conseguenze sul traffico che da troppo tempo attanaglia la nostra Città. Siamo sicuri che da un servizio di trasporto pubblico affidabile, potrebbe scaturire una Città veramente eco- sostenibile, che tanto sta a cuore anche agli Amministratori Algheresi. Riteniamo che la nostra Amministrazione Comunale potrebbe, unitamente all’A.R.S.T., prevedere una riqualificazione radicale del trasporto pubblico cittadino.


Promuovere un uso più razionale del mezzo privato, offrirebbe utili effetti alla viabilità di Alghero ed alla cronica carenza di parcheggi, con positivi risultati sulla qualità della vita dei residenti, oltre che sul bilancio della stessa Azienda che ovvierebbe alle eventuali perdite dovute al sotto utilizzo del Servizio, davvero insoddisfacente, attualmente offerto.


Al fine di poter illustrare l’inadeguata situazione, ci proponiamo disponibili ad un incontro con le Autorità in indirizzo. In attesa di un riscontro, porgiamo distinti saluti.


Comitato di Quartiere Sant’Agostino*


*Inviato all'assessore Maurizio Pirisi, Comune di Alghero, Direzione A.R.S.T.

mercoledì 6 luglio 2011

Intervista a Oliviero Diliberto (Federazione della Sinistra - PdCI)



Intervista al segretario del PdCI - FDS by Labaro Tv, si parla di alleanze, programma e partito comunista. A cura della sezione del PdCI di Labaro, domande a cura di Nicolò Monti.

Sassari, approvato il registro delle Unioni Civili

Da oggi Sassari è un pò più europea. Approvato il registro delle Unioni Civili

Se potessi avere mille euro al mese

di Italo Arcuri

“Se potessi avere mille lire al mese, senza esagerare, sarei certo di trovare la felicità!”… Era il 1939 e Gilberto Mazzi canticchiava così la speranza di un italiano medio di quegli anni. Chissà come Mazzi canterebbe oggi quel ritornello, alla luce dei risultati del primo anno di lavoro del progetto "Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali" di Censis e Unipol. Studio che proietta un’immagine sociale futura del nostro Paese da far tremare le vene ed i polsi.


Secondo questo studio, infatti, il 42% dei lavoratori dipendenti tra i 25 e i 34 anni di oggi intorno al 2050 andrà in pensione con meno di mille euro al mese. I dipendenti in questa fascia di età che attualmente guadagnano una cifra inferiore a mille euro sono il 31,9%. Ciò significa che in molti si troveranno ad avere dalla pensione pubblica un reddito addirittura più basso di quello che avevano all’inizio della propria carriera lavorativa. E la previsione riguarda i più 'fortunati', cioè i 4 milioni di giovani oggi ben inseriti nel mercato del lavoro, con contratti standard: poi ci sono un milione di giovani autonomi o con contratti atipici e 2 milioni di giovani che non studiano né lavorano”.

Si torna, dunque, a parlare di pensioni. Se le riforme delle pensioni degli anni '90 hanno garantito la sostenibilità finanziaria a medio termine del sistema, oggi preoccupa il costo sociale della riduzione delle tutele per le generazioni future. A fronte di un tasso di sostituzione del 72,7% calcolato per il 2010, nel 2040 i lavoratori dipendenti beneficeranno di una pensione pari a poco più del 60% dell'ultima retribuzione (andando in pensione a 67 anni con 37 anni di contributi), mentre gli autonomi vedranno ridursi il tasso fino a meno del 40% (a 68 anni con 38 anni di contributi).

A pesare è soprattutto l'incertezza del futuro. Se l'eventualità di essere colpiti da una malattia rappresenta la paura per il futuro più diffusa (preoccupa il 38,4%), la non autosufficienza è il principale timore delle persone con più di 65 anni (53,1%), mentre i giovani temono di più la perdita del lavoro (46,7%). Il valore dell'assegno pensionistico futuro preoccupa meno (solo il 12%) ma non c'è un'idea chiara di quanto ammonterà la propria pensione: quasi il 70% non sa a quanto corrisponderà rispetto all'ultimo stipendio percepito. In soldoni, per sostenersi il 35,6% delle famiglie potrà contare esclusivamente sulla pensione pubblica, mentre solo il 27,5% include nella propria strategia previdenziale anche forme di integrazione, quali fondi pensione, polizze private, rendite da investimenti.

Il quadro di insieme per l’Italia che verrà è più che pessimo. Il problema, come al solito, è la totale sordità di questo governo che, con il ministro del Lavoro Sacconi, invece di capire come rimboccarsi le maniche, lancia addirittura anatemi contro chi fa queste analisi. “Le proiezioni di questo tipo sono molto opinabili – ha detto Sacconi - perché scontano ipotesi di percorsi lavorativi che nessuno può disegnare in un tempo di così straordinari cambiamenti. Sono dati che non capisco – ha aggiunto - neanche la zingara saprebbe disegnare percorsi simili…”.

La palla di vetro, è vero, non ce l’ha nessuna ma se un ministro del Lavoro, al cospetto di un così fosco e inquietante sviluppo sociale, fa simili commenti, persino la zingara a cui Sacconi allude fra decenni potrà dire: “Ve l’avevo detto…”.